Trump ha sospeso i dazi d’improvviso. Ma un Presidente può fare tutto questo? Può giocare impunemente con l’economia del mondo e la vita di 8 miliardi di persone?
Ettore Badassi
via email
Gentile lettore, da tempo l’America somiglia alla Roma della decadenza, quando un imperatore nominava senatore il suo cavallo. A Trump manca solo il cavallo. Prima di lui c’era Biden che chiaramente non aveva la testa a posto, ma il sistema di potere – Deep State e apparato informativo al completo – lo coprì fino a quando a tutti apparve “nudo” in tv. Poi l’establishment cercò di rifilare al mondo Kamala Harris, platealmente inadeguata al ruolo. Ora sorge spontanea una domanda (retorica) cui dovrebbe rispondere ogni governo del globo: preferisci commerciare con un Paese affidabile che rispetta obblighi e contratti, o con un Paese che può minacciarti e ricattarti in ogni momento senza freni? Preferisci trattare con Russia e Cina, che vendono materie prime e manufatti a prezzi concordati e costanti, o con gli Usa, che alzano o abbassano i dazi due volte al giorno per ricattarti, causandoti perdite di capitali e disoccupazione? E non si può tacere un’altra questione: il Trump che ha sospeso i dazi facendo volare le borse, per caso nei giorni precedenti aveva fatto acquisti in borsa, magari tramite società offshore, ai prezzi falcidiati dai crolli? E per caso ha poi rivenduto sull’onda dei rialzi da lui stesso provocati? È legittimo il sospetto che sia avvenuto il più grande affare di insider trading della Storia, ma le domande rimarranno senza risposta perché, se pure fosse accaduto, sarebbe quasi impossibile dimostrarlo.