Sebbene i numeri facciano pensare il contrario, il Governo non si è fatto prendere alla sprovvista dall’epidemia di Coronavirus nel Nord est del Paese. Questo è il netto pensiero di Maria Domenica Castellone, componente della commissione Igiene e Sanità.
Da giorni continuano ad aumentare i casi di Coronavirus in Italia. Crede che il governo si sia mosso tempestivamente e abbia fatto tutto il possibile o si poteva fare meglio?
“Assolutamente si. L’Italia è stato il primo Paese europeo a chiudere i voli diretti con la Cina. Il primo ad attivare un cordone sanitario negli aeroporti con controlli per tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina raccomandando la quarantena preventiva a tutti i passeggeri. Già a gennaio è stata istituita una task force al Ministero della Salute attiva 24 ore su 24 per coordinare l’emergenza. Il governo ha inoltre dichiarato lo stato di emergenza stanziando diversi milioni di euro. Le risposte sono arrivate subito ed erano e sono risposte consone all’evolversi degli eventi”.
Sarebbero auspicabili iniziative ulteriori per potenziare la rete di controlli e per assicurare maggiori risorse agli ospedali?
“I controlli sono capillari e seguono protocolli definiti e standardizzati per questo tipo di emergenze. Il tavolo interministeriale istituito presso la Presidenza del Consiglio segue in tempo reale l’evolversi della situazione e valuta le misure da intraprendere. In questo momento la cosa più importante è seguire le indicazioni che vengono date evitando psicosi collettive. Purtroppo i mezzi di comunicazione non stanno aiutando perché, a mio avviso, in questi casi dovrebbero parlare solo esperti in materia, medici, ricercatori, esperti in gestione delle emergenze per trasmettere alla popolazione i messaggi importanti a tutela della loro salute”.
L’Italia, suo malgrado, è il centro dell’epidemia europea. Il numero di casi esplosi negli ultimi giorni rispetto agli altri Paesi Ue da cosa dipende? Dal fatto che noi a differenza di altri li stiamo cercando?
“Siamo di fronte a un’infezione che nella stragrande maggioranza dei casi (80%) si manifesta con una sintomatologia lieve. La letalità si verifica in genere in persone debilitate, con un sistema immunitario compromesso o affette da altre patologie. I casi positivi in Italia si sono moltiplicati in questi giorni perché sono stati eseguiti test a tappeto su tutti coloro che erano venuti a contatto con persone infette. Se non avessimo eseguito i test molti di questi individui positivi, asintomatici, non sarebbero mai stati trovati. Proprio per questi motivi il numero è destinato a salire, ma l’importante è circoscrivere i focolai di infezione ed evitare la diffusione ad altre aree”.
Vista la situazione preoccupante, il presidente Mattarella ha chiesto unità alla politica. Tutti hanno risposto eccetto Salvini che continua ad attaccare Conte. Come giudica l’atteggiamento del vostro ex alleato?
“Pessimo. Fare speculazione politica sulla pelle dei cittadini è un atteggiamento gravissimo, ma nel caso di Salvini non ci stupisce: purtroppo da parte sua siamo abituati ad ogni genere di strumentalizzazione e sciacallaggio mediatico. La migliore risposta a Salvini è venuta dall’Europa: il commissario europeo alla gestione delle crisi, Jamez Lenarcic, ha lodato il nostro governo per la risposta rapida e professionale. Da Bruxelles intanto sta per partire una missione congiunta del centro europeo per le malattie e dell’Oms, per coordinare l’arrivo dagli altri paesi dell’Unione di medici, esperti del settore e mezzi, soprattutto dispositivi di protezione e medicinali, con una messa in campo di risorse pari a 230 milioni di euro”.
Salvini attacca soprattutto perché, come affermato il 29 gennaio, l’Italia se la sarebbe presa comoda non chiudendo porti e aeroporti. Eppure il caso dei due cinesi contagiati risale a quello stesso giorno quindi il coronavirus era già in Italia. A a quel punto chiudere sarebbe stato utile le frontiere cosa peraltro che nessuno nell’Ue ha fatto?
“Quali frontiere avremmo dovuto chiudere? Quelle che confinano con gli Stati Europei o come dice Salvini i porti in quanto punti di arrivo dall’Africa? Gli vorrei ricordare che l’infezione era diffusa in Cina e dalla Cina non si arriva sui barconi ma per via aerea e infatti sono stati bloccati i voli diretti dalla Cina. Creare panico non è mai la soluzione e anche sulle frontiere si fa solo propaganda. Con la salute però non si scherza. E in questo momento serve unità, coesione, responsabilità”.