Confindustria attacca duramente le imprese di Stato: secondo via dell’Astronomia è una sprecopoli da 23 miliardi l’anno. “Nel 2012 erano 39.997 le partecipazioni possedute da amministrazioni pubbliche in 7.712 organismi esterni. L’onere complessivo sostenuto dalle Pubbliche amministrazioni per il mantenimento di questi organismi è stato pari complessivamente a 22,7 miliardi, circa l’1,4% del PIL”. Numeri che “il Paese non può permettersi”. E’ quanto riporta il Centro Studi di Confindustria nel suo rapporto del 19 dicembre scorso, citando la banca dati CONSOC, istituita presso il Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione. “Sarebbe prioritario dismettere gli enti o comunque azzerare i costi per le pubbliche amministrazioni di quegli organismi che non producono servizi di interesse generale”, sottolinea il rapporto degli industriali.
Enti improduttivi
Il centro studi di Confindustria ha incrociato una serie di dati e sottolineando che “oltre la metà degli organismi non sembra svolgere attività di interesse generale, pur assorbendo nel 2012 il 50% degli oneri sostenuti per le partecipate: circa 11 miliardi di euro. Ma considerando anche gli organismi che producono servizi di interesse generale, oltre un terzo delle partecipate ha registrato perdite nel 2012, e ciò ha comportato per la pubblica amministrazione un onere stimabile in circa 4 miliardi. Il 7% degli organismi partecipati ha registrato perdite negli ultimi tre anni consecutivamente con un onere a carico del bilancio pubblico che è stato pari”.