Il mito e la memoria del Campidoglio, cuore civile e religioso della città eterna, rivivono in una mostra allestita fino al 19 giugno ai Musei Capitolini. è possibile ammirare dalla veduta di Campo Vaccino di Turner, esposta per la prima volta a Roma grazie al prestigioso prestito del Getty Museum, alle incisioni di Juvarra o Piranesi fino alla documentazione delle trasformazioni urbanistiche compiute dalla seconda metà dell’Ottocento, nonché le più recenti scoperte archeologiche. Intitolata Campidoglio. Mito, memoria, archeologia, l’importante esposizione è stata promossa da Roma Capitale-Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zetema, mentre la curatela è di Alberto Danti e Claudio Parisi Presicce. Lo scopo appunto è quello di raccontare le trasformazioni del tessuto urbano del colle, partendo però dallo sguardo irrazionale ed emotivo che per secoli ne ha accompagnato la percezione da parte soprattutto di artisti e letterati europei, che avevano fatto di Roma la capitale ideale del loro Grand Tour.
IL CAPOLAVORO – Il percorso espositivo prende le mosse proprio dal capolavoro di Turner, Modern Rome – Campo Vaccino, eseguito nel 1839, a dieci anni dal suo ultimo soggiorno romano. La prospettiva è quella che il celebre pittore poteva aver visto affacciato da una finestra del Palazzo Senatorio con l’intera area del Foro immersa in un velo di memoria, tra chiese barocche e antiche rovine quasi in dissolvimento nella luce del tramonto.