E’ morto nella notte a 64 anni, stroncato da un male incurabile, Paolo Rossi, mitico attaccante di Juventus e Milan, bomber della Nazionale che, nel 1982, conquistò con Bearzot in panchina i Mondiali in Spagna. A darne la notizia, nella notte, la moglie Federica Cappelletti. “Non ci sarà mai nessuno come te, unico, speciale, dopo te il niente assoluto…”, il suo cordoglio sui social. Oltre alla moglie, lascia i tre figli Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro.
Nato a Prato il 23 settembre 1956, Rossi, si fece conoscere al grande pubblico con il Vicenza di Fabbri, si consacrò nel Perugia del primo sponsor sulle maglie e divenne ‘Pablito’ nell’estate del 1982, due anni dopo il suo passaggio alla Juventus. Non fu facile per la punta toscana tornare a calcare i campi, dopo aver perso l’Europeo casalingo del 1980 per una squalifica di due anni a causa di una presunta combine di Avellino-Perugia, match in cui peraltro segnò una doppietta. Rossi tornò giusto in tempo per togliere il posto al romanista Roberto Pruzzo, che finì la stagione da capocannoniere, e per prendere per mano la Nazionale di Enzo Bearzot ai Mondiali di ‘Spagna 1982’.
Dopo una prima fase non certo esaltante, si trasformò in Pablito, realizzando tre reti al Brasile dei fenomeni Zico e Falcao, due in semifinale alla Polonia di Boniek e uno, il primo, nel match per il titolo al Santiago Bernabeu di Madrid con la Germania Ovest di Rummenigge, vinto dagli azzurri per 3-1 sotto gli occhi felici del presidente della Repubblica Sandro Pertini. Una cavalcata incredibile per un attaccante definito ‘di rapina’ per un fiuto del gol che nel tempo ha avuto pochissimi rivali.
Insieme a Roberto Baggio e Christian Vieri, Rossi detiene ancora il record italiano di marcature in una rassegna iridata a quota 9 gol, ed è stato il primo giocatore (eguagliato dal solo Ronaldo, quello verdeoro) ad aver vinto nello stesso anno il Mondiale, assieme al titolo di capocannoniere, e il Pallone d’oro. Rossi fa incetta di trofei anche in maglia bianconera, mettendo in bacheca due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa e, dulcis in fundo, la Coppa dei Campioni 1984-1985. Successivamente passò al Milan e al Verona, dove a 31 anni, e dopo una lunga serie di infortuni e problemi alle ginocchia, diede addio alla carriera agonistica.
Rossi occupa la 42esima posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del ventesimo secolo pubblicata dalla rivista World Soccer e nel 2004 è stato inserito nel Fifa 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelè e dalla Fifa in occasione del centenario della federazione.