“Roma non è indifferente”, così si intitola la campagna di sensibilizzazione che il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha lanciato ieri. L’obiettivo? Incentivare la differenziazione dei rifiuti da parte dei romani e, con molta ambizione, arrivare nel 2035, al 70% di differenziata. Anche a colpi di multe.
Si intitola “Roma non è indifferente” la campagna di sensibilizzazione lanciata ieri dal sindaco di Roma Gualtieri
“Rispetto alle sanzioni sul conferimento errato dei rifiuti, stiamo studiando un inasprimento, soprattutto rispetto a quegli esercizi commerciali che non lo rispettano mai”, ha annunciato l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi. “Prima non abbiamo voluto colpire i cittadini perché avevamo trovato duemila tonnellate di rifiuti in terra. Ora, però, che è in campo un piano ordinario di interventi e abbiamo ricominciato con le sanzioni”.
Basterà questo a pulire la città? La domanda è ovviamente retorica e la risposta è no. Certo, il sindaco avrà sicuramente letto i dati forniti a novembre da Ama sulla differenziata nella Capitale, dati che disegnano un quadro per niente positivo della situazione dell’immondizia: la differenziata, infatti, non solo è ferma, ma addirittura è arretrata dal 46,1% al 45,9%, e registrando quasi 4 punti percentuali in meno rispetto al 49,5% che l’Ama aveva previsto.
Ma come dice il sindaco, “il riciclo è fondamentale non solo per la pulizia della città, ma anche per salvare l’ambiente, per ridurre le emissioni e per rendere Roma sempre più verde e più sostenibile” e ogni strumento per incentivare la messa in pratica di buone norme in fatto di ambiente, ovviamente, è ben accetto.
Ma davanti all’affermazione di Gualtieri, probabilmente molti dei detrattori dell’inceneritore, l’ecomostro da 600mila tonnellate che il sindaco realizzerà a Roma, potrebbero storcere il naso, visto che ne contestano proprio il carattere anti-ecologico. Fatto sta che il primo cittadino, a due settimane dal Natale, ha deciso di lanciare questa campagna.
Quel che è certo è che le aspettative sono più basse rispetto a quelle di un anno fa, quando urbi et orbi aveva annunciato un piano di pulizia straordinaria da 40 milioni di euro che avrebbe reso Roma linda e pinta entro le feste natalizie 2021. Un risultato chiaramente non raggiunto e che, però, aveva pure inserito tra le ‘cose fatte’ nel suo primo anno di mandato, salvo poi ammettere durante la presentazione del rapporto all’Auditorioum Parco della Musica che, sì, “la città non è pulita come merita”.
Intanto, il consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle, Paolo Ferrara, ricorda a Gualtieri che “l’esperimento del porta a porta della giunta Raggi in alcuni Municipi della Capitale – correva l’anno 2018 – stava raggiungendo dei livelli record, con punte oltre il 70% di rifiuti riciclati: poi ci fu il sabotaggio dei Tmb Rocca Cencia e Salario e tutto saltò per aria. Ma noi”, continua il consigliere M5S, “il porta a porta a Roma lo stavamo realizzando con successo, grazie soprattutto a un grandissimo lavoro quotidiano – 15000 nuove utenze raggiunte ogni 15 giorni – per poi estenderlo a tutta la Capitale. È incredibile che la giunta Gualtieri lo abbia fermato per puntare tutto su un mega inceneritore. Altro che differenziata”, conclude, “questi signori sono i paladini dell’inquinamento!”.
Il primo cittadino contestato pure sui Social: “L’Ama faccia la sua parte e noi faremo la nostra”
A stroncare poi la campagna di comunicazione del sindaco ci sono anche i social network, dove appaiono già i primi commenti, che sembrano spegnere l’entusiasmo di una campagna che voleva essere, nelle intenzioni, divertente e ottimista. C’è chi denuncia la presenza di cassonetti sempre pieni, chi segnala che in via Prenestina che il numero di secchi per la carta e per l’indifferenziata sono stati praticamente dimezzati.
Poi c’è un utente che riesce a racchiudere in poche parole tutto il disagio che vivono i romani: “L’Ama faccia la sua parte e noi faremo la nostra”. Gualtieri, però, dice che sta già lavorando su più fronti, dalle campagne di comunicazione, ai nuovi cassonetti fino ai 500 mezzi Ama in più, di cui 200 nuovi e 300 usciti dalla manutenzione. Adesso, quindi, secondo il primo cittadino, “tocca ai romani”.