Non è una vittoria definitiva, ma di sicuro è un primo passo: i tassisti, dopo le proteste delle ultime ore, sono stati convocati al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), guidato da Graziano Delrio. A cercare la mediazione sarà però il viceministro Riccardo Nencini. “Martedì prossimo incontreremo le associazioni di rappresentanza dei taxi”, ha spiegato il numero due del Mit. E poi ha lanciato un appello: “Chi prosegue nella protesta deve assicurae il servizio. Il Governo sarà al tavolo con la disponibilità a trovare la soluzione per un percorso che regolamenti la materia”.
Insomma, un tentativo di riportare la situazione alla calma, che comunque non convince le opposizioni. “L’agitazione che è divampata era più che giustificata per l’arroganza di chi ha introdotto in maniera semi clandestina un provvedimento contro la categoria e anche per la difficoltà dei tassisti ad ottenere ascolto dal governo”, ha attaccato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, polemizzando con l’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe che ha favorito Uber e il servizio di noleggio con conducente. D’altra parte l’Unione nazionale dei consumatori (Unc) è scesa sul piede di guerra. “Il Governo deve sospendere l’incontro del 21 fino a che non finiscono le manifestazioni di protesta in violazione della legge che regolamenta il settore del servizio taxi”, ha affermato il presidente dell’associazione, Massimo Dona. E ha quindi rilanciato: “Va trovata una soluzione organica sul trasporto che possa coniugare le esigenze del servizio taxi, del servizio di noleggio con conducente e dei nuovi servizi tecnologici per la mobilità”.