Il Governo intende varare un’ampia delega per la Riforma fiscale che punterà a “rivoluzionare in modo strutturale” il Fisco italiano “dopo 50 anni dall’ultima Riforma complessiva che risale agli anni ’70”. È quanto è emerso oggi, in occasione del confronto a Palazzo Chigi con i rappresentanti dei sindacati, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il viceministro, Maurizio Leo e il sottosegretario Alfredo Mantovano.
Cgil, Cisl e Uil pronti alla mobilitazione sulla Riforma fiscale. La proposta del Governo Meloni non convince i sindacati
I rappresentanti dell’Esecutivo, ha fatto sapere una nota di Palazzo Chigi, hanno illustrato “principi e tempistiche” del “Nuovo Fisco” ridisegnato dal Governo Meloni che passa da una revisione organica del sistema tributario italiano. “Le tempistiche, annunciate dai rappresentanti del Governo – spiega Palazzo Chigi in una nota -, prevedono l’adozione dei decreti delegati – che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella delega – entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega. I rappresentanti dell’Esecutivo hanno assicurato alle sigle sindacali presenti “massima apertura al dialogo e al confronto durante tutto l’iter parlamentare” di approvazione della delega e dei successivi provvedimenti attuativi”.
Il “Nuovo Fisco” pensato dal Governo Meloni prevede una revisione organica del sistema tributario italiano
Nel complesso, afferma ancora Palazzo Chigi, la Riforma fiscale “mira a favorire il lavoro dipendente, con l’obiettivo prioritario di aiutare le famiglie, i giovani e le donne, ridurre la pressione fiscale per le aziende, aumentare l’occupazione e gli investimenti, semplificare gli adempimenti, favorire la collaborazione con il Fisco e incentivare il rientro dei capitali”.
In questo contesto, uno degli obiettivi principali che il Governo Meloni intende perseguire “con forza” è la “lotta all’evasione fiscale, tema sul quale sono allo studio misure specifiche per incentivare l’adempimento spontaneo dei contribuenti, con lo scopo prioritario di arrivare a un ‘Fisco Amico’ che dialoghi con il contribuente”.
“Dopo il confronto con i sindacati – conclude Palazzo Chigi – è in programma per domani un tavolo con le associazioni di categoria e gli ordini professionali. Un metodo, quello del dialogo, che testimonia la volontà del Governo di arrivare a una Riforma il più possibile concreta e condivisa”.
Fracassi (Cgil): “L’incontro non è andato bene né sul metodo né sul merito”
“L’incontro non è andato bene né sul metodo né sul merito. Noi ci troviamo a una descrizione della legge delega a 48 ore dal Consiglio dei ministri, così non va proprio. Poiché il fisco riguarda tutto il Paese, su questo tema è mancato non solo il coinvolgimento ma anche la volontà” ha detto il vice segretario della Cgil, Gianna Fracassi, al termine dell’incontro tra governo e parti sociali sulla riforma riscale.
“Sul merito – ha detto ancora Fracassi – non siamo d’accordo sulla riduzione a tre aliquote, perché questo provvedimento va a favorire i redditi alti e noi oggi abbiamo l’85% dei lavoratori e pensionati che sono sotto i 35mila euro lordi. Non siamo d’accordo sulla flat tax perché questa operazione è fuori dalla dimensione della progressività che prevede la Costituzione”.
“C’è un problema sulle risorse – ha aggiunto il vice segretario della Cgil -, perché vogliamo evitare che questa riforma avvenga a scapito dello stato sociale tra cui istruzione e sanità. Serve una seria lotta all’evasione fiscale. Siamo un paese che ha una evasione altissima, non siamo né contenti né soddisfatti di questo incontro. Mobilitazione? Noi domani iniziamo il nostro congresso, valuteremo le iniziative da mettere in campo”.
Sbarra: “Siamo pronti a valutare insieme a Cgil e Uil le iniziative di mobilitazione”
“Abbiamo sostanzialmente chiesto che sul tema fiscale ci sia un confronto permanente – ha detto, invece, il leader della Cisl, Luigi Sbarra -, strutturato con le organizzazioni sindacali. È prematuro, quindi, sulla base di queste sommarie informazioni da parte del governo esprimere un giudizio compiuto sul testo di legge delega. Bisogna accelerare il confronto inoltre sulla previdenza, su salute e sicurezza, sulla non autosufficienza, sul rilancio degli investimenti, sul contrasto all’inflazione, sulla qualità e stabilità del lavoro”.
“Se il governo risponderà a queste nostre rivendicazioni e priorità nei prossimi giorni – ha aggiunto il numero uno della Cisl -, bene, diversamente siamo pronti a valutare insieme a Cgil e Uil le iniziative di mobilitazione da mettere in campo a sostegno delle nostre rivendicazioni”.
“Non si può, a poche ore dalla convocazione del Cdm – ha aggiunto Sbarra parlando ancora della Riforma fiscale – chiamare le parti sociali e il sindacato per un’informativa parziale e sommaria sui contenuti della legge delega fiscale. Il governo parla di riduzione delle aliquote senza specificare dove intenda rimodulare. Si anticipa una revisione degli scaglioni ma anche qui rimanendo nel vago così come sui tagli alla spesa fiscale e sulla revisione di detrazioni e deduzioni. Abbiamo ricordato al governo i contenuti della nostra piattaforma unitaria: vogliamo una riforma fiscale redistributiva che risponda a criteri di equità, solidarietà, progressività del prelievo che rimane un principio costituzionale”.
Proietti (Uil): “Basta informative, serve iniziare un confronto vero”
“Basta informative come fatto fino ad oggi, serve iniziare un confronto vero. Se il governo lo farà noi siamo pronti ad avanzare proposte già presentate ai governi precedenti ma ancora senza risposte. Se c’è la volontà d’altra parte il tempo c’è, ci sono 24 mesi per i decreti attuativi” ha detto il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti.
“Il governo – ha aggiunto il segretario confederale della Uil – si è limitato ad esporci il contenuto della delega fiscale per sommi capi, noi pensiamo che questa delega fiscale debba affrontare in via prioritaria una svolta epocale nella lotta all’evasione fiscale. Senza quest’operazione, non ci può essere una vera riforma”.