I salari aumenteranno. È fisiologico, per il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Ma è anche necessario per rilanciare i consumi. La prima uscita di Panetta, al congresso degli operatori finanziari di Assiom Forex non è servita solo per parlare di inflazione, ma anche di salari.
Il quadro è quello di un’economia europea che “ristagna e non emergono segnali di una decisa accelerazione”, con l’inflazione che “sta rapidamente diminuendo”. Ma è arrivato anche il momento di abbattere il tabù del rialzo dei salari: ora si può fare e si deve recuperare il potere d’acquisto perso a causa della crisi inflattiva. Un qualcosa di “fisiologico” e necessario per sostenere i consumi.
I salari aumenteranno, per il governatore della Banca d’Italia
In Italia si parte da una “forza” del mercato del lavoro che per Panetta è molto positiva, tanto più con una ottima “capacità competitiva” sui mercati di molto imprese. Premesso tutto ciò, per il governatore della Banca d’Italia aumentare gli stipendi ora è possibile: “Oggi la probabilità che un ipotetico rafforzamento della dinamica salariale dia il via a una tardiva rincorsa salari prezzi è esigua”.
Panetta è forse il primo, a livello di banchieri, a dire che la tanto temuta spirale salari-inflazione non è più un pericolo, sempre che in realtà lo sia mai stata. “Un qualche recupero del potere d’acquisto dei salari, dopo le perdite subite, è fisiologico e potrà sostenere i consumi e la ripresa dell’economia”, afferma Panetta. Tanto più che in Italia i salari reali (quindi rapportati al costo della vita) sono scesi più che altrove.
Anche perché non è di certo l’unica fattore di produzione: se si riduce il costo dei beni, come peraltro sta avvenendo con l’energia, allora si può pensare di compensare il gap sugli stipendi. Insomma, per la Banca d’Italia non ci sono dubbi né scuse: la busta paga ora deve aumentare.