Nessun freno alla guerra sporca. I russi continuano ad avere enormi difficoltà ad avanzare in Ucraina, ma gli aggrediti continuano a morire e l’elenco dei crimini di guerra si allunga. L’ennesima strage di civili è stata compiuta ieri a Mariupol, la città martire, mentre le trattative proseguono e finalmente spunta anche una bozza di accordo.
I russi continuano ad avere enormi difficoltà ad avanzare in Ucraina
Ieri nel ventunesimo giorno dell’invasione, le forze armate russe hanno mantenuto le loro posizioni intorno alle principali città, tra cui Kiev, che resta comunque sotto il controllo ucraino nonostante i pesanti bombardamenti. Nel nord i difensori hanno ancora il controllo di Chernigiv, ma sono stati persino uccisi 10 civili mentre erano in fila per il pane. I lavoratori dell’ex centrale nucleare di Chernobyl sarebbero inoltre tenuti “in ostaggio” e costretti a lavorare alla manutenzione del sito, conquistato dai russi all’inizio dell’operazione militare, da tre settimane.
Circa 20.000 persone sono poi riuscite a partire attraverso un corridoio umanitario da Mariupol, dove però è stato bombardato un teatro d’arte drammatica che era stato convertito in rifugio per centinaia di civili. A Zaporizhzhia i razzi russi hanno colpito una stazione ferroviaria e circa 400 persone fra pazienti e sanitari sono tenuti in ostaggio in un ospedale della città. Continuano poi gli attacchi di Mosca contro Dnipro.
’Armata rossa semina dunque morte e distruzione, ma non sfonda. Sarebbe stato inoltre ucciso un altro generale russo, il quarto dall’inizio del conflitto. L’annuncio aè stato dato dal battaglione di estrema destra dell’esercito di Kiev, il Battaglione Azov, schierato a difesa di Mariupol, sostenendo che è stato ucciso Oleg Mityaev, comandante della 150ma divisione motorizzata russa dal 2020, veterano della guerra in Siria. Un’informazione confermata anche dal consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko.
Ieri il presidente Volodymyr Zelensky si è collegato con il Congresso americano (leggi l’articolo), chiedendo nuovamente una no fly zone. Ha inoltre chiesto ai deputati e ai senatori di ricordare Pearl Harbor e l’11 settembre: “Siete stati attaccati dal cielo, noi siamo attaccati dal cielo da tre settimane”. E gli Usa hanno assicurato aiuti e armi. Il consigliere alla Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, in una telefonata con il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolay Patrushev, ha inoltre avvertito Mosca delle “conseguenze e implicazioni di qualsiasi possibile decisione russa di usare armi chimiche o biologiche in Ucraina”.
Proseguono i difficili negoziati, con al centro la neutralità dell’Ucraina
Proseguono i difficili negoziati, con al centro la neutralità dell’Ucraina e il futuro della Crimea e della regione del Donbass. Secondo alcune indiscrezioni, vi sarebbe una disponibilità di Kiev a concedere una sorta di riconoscimento della sovranità di Mosca sulla contesa penisola, popolata da una maggioranza di etnia russa e annessa alla Federazione russa nel 2014. Il governo del presidente Zelensky sarebbe inoltre pronto, in cambio del cessate il fuoco e del ritiro delle truppe di invasione russe, a rinunciare al territorio controllato dalle autoproclamate Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, popolate da una maggioranza russofona. Zelensky ha poi detto di poter rinunciare all’aspirazione ad entrare nella Nato in cambio di garanzie di sicurezza internazionali per difendersi da eventuali minacce russe. Un accordo in 15 punti ma ancora da mettere a punto.
Le forze russe hanno bombardato il teatro di Mariupol. Nonostante la scritta “bambini” visibile anche dai satelliti
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, ha fatto sapere che nel teatro, attaccato ieri dalle forze russe, avevano trovato rifugio più di mille persone. Per Human Rights Watch la struttura ospitava almeno 500 civili. L’ong ha anche sottolineato che nelle immagini satellitari del teatro del 14 marzo, la parola russa “bambini” appare scritta due volte in caratteri cirillici – дети – di grandi dimensioni davanti e dietro il teatro. “Finché non ne sapremo di più – ha affermato Belkis Wille, ricercatore di Human Rights Watch -, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili”, ha aggiunto.