di Elisabetta Villaggio
Profondo e avvincente, “I ragazzi Burgess”, quinto romanzo del premio Pulitzer Elizabeth Strout, racconta il nostro tempo attraverso la lente di una singolare storia familiare. Edito da Fazi Editore, il romanzo trasporta il lettore in un viaggio attraverso i vecchi rancori e gli acuti sensi di colpa che segnano il legame fra i tre fratelli Burgess. Quasi 450 pagine dense di un’emotività trascinante fanno sì che il lettore non si stacchi mai dal libro. Come in quasi tutti i romanzi della Strout la storia parte dal Maine, terra natia dell’autrice che si è trasferita a New York ormai da anni. I ragazzi Burgess è un romanzo scritto con grazia e dimostra la grande capacità di questa autrice ad entrare nei meandri grigi della psicologia umana, nelle pieghe, nel non detto, nei sensi di colpa che attanagliano i personaggi. I 3 fratelli Burgess, Jim, Bob e Susan, hanno subito un grave lutto da piccolissimi, la morte del padre causata da un banale incidente di macchina del quale Bob era responsabile, e oggi adulti non sono ancora riusciti a risolvere quel dolore antico. Per un fatto che potrebbe sembrare banale ma che invece si rivela complesso i due maschi, che si erano da tempo trasferiti a New York scappando da Shirley Falls, la loro città natia, sono chiamati dalla sorella, rimasta da sempre nel Maine, con una richiesta di aiuto. Controvoglia sono costretti a tornare nel loro paese d’origine per cercare di aiutare il nipote ventenne che si è macchiato di uno strano ed inquietante crimine: ha lanciato una testa di maiale insanguinato dentro una moschea dove alcuni somali stavano pregando durante il Ramadan. Jim, che è un avvocato affermato e idolatrato dal fratello minore, deve cercare di far rientrare le accuse. Da questo fatto parte la trama che svelerà antichi rancori, problematiche mai risolte e soprattutto porterà i tre fratelli ad avere nuovamente un rapporto tra loro dopo anni di distanza sia fisica che emotiva.
Con questo suo nuovo romanzo la Strout, considerata ormai una delle più grandi autrici contemporanee, dimostra una grande capacità narrativa ed introspettiva e riesce a creare un’empatia particolare tra tutti i personaggi che sembrano essere spiati dal buco della serratura per quanto riesce a svelare anche i più piccoli dettagli di personalità complesse e di intricate dinamiche familiari. La Strout sarà a Capri venerdì 5 luglio per partecipare al Festival Le conversazioni e durante l’incontro leggerà un inedito sul tema “Vincitori e vinti”. La produzione televisiva americana Hbo ha annunciato la lavorazione di una miniserie ispirata a Olive Kitteridge i cui protagonisti sono gli attori Frances McDormand e Richard Jenkins.