I costi energetici dell’Europa stanno schizzando alle stelle. Ma, mentre il Vecchio Continente arranca sui prezzi delle bollette e non riesce a formulare proposte concrete per fronteggiare il problema o introdurre il price cap, la Bbc ha rivelato che la Russia brucia ogni giorno 10 milioni di gas naturale sfruttando un impianto al confine con la Finlandia. Intanto, le quotazioni continuano a gonfiarsi. Giovedì, il Ttf di Amesterdam ha aperto a 292 euro al Mwh per poi raggiungere il record storico di 339 Mwh nel pomeriggio di ieri. Al momento, le quotazioni hanno sfondato la soglia dei 300 euro e viaggiano a 302,5 per i contratti in scadenza a settembre. Sempre sopra i 300 euro al Mwh anche i contratti mensili in scadenza fino a febbraio 2023.
L’allarme di Confcommercio e Confindustria: “Le imprese non reggono. Il Governo le sostenga”
Tra i Paesi che pagano il prezzo più salato c’è l’Italia. “Il nuovo Governo dovrà dare risposte immediate accelerando soprattutto su Recovery fund energetico europeo e fissazione di un tetto al prezzo del gas”, ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. È “vitale tagliare drasticamente il costo dell’energia per tutte le imprese, anche quelle non ‘energivore’ e ‘gasivore’, altrimenti si rischia di vanificare la ripresa economica di questi ultimi mesi”, ha aggiunto. Il segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Mosca e Brianza, Marco Barbieri, invece, ha denunciato che ci sono stati “aumenti del 1000% sui prezzi dell’energia rispetto a 6 anni fa”, si tratta di “un’emergenza non più trascurabile che metterà in ginocchio imprese ed economia se non si interverrà subito e con decisione”. L’allarme sui rincari energetici è stato lanciato anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha illustrato le difficoltà che le imprese italiane sono costrette ad affrontare. “Finora le imprese italiane sono state abbastanza capaci e flessibili da difendersi meglio di altre. Ma ora nell’industria abbiamo casi di bollette decuplicate, non possiamo reggere. Ci saranno seri problemi su redditi e potere d’acquisto delle famiglie” ha detto Bonomi. Il numero uno degli industriali, poi, si è scagliato contro i partiti italiani che hanno concentrato la campagna elettorale su altri temi dimenticando l’emergenza nazionale legata ai costi delle bollette.
La stasi della politica mentre i prezzi del gas continuano a correre
A eccezione del M5s, i politici sembrano aver dimenticato il problema. Giuseppe Conte ha ribadito che il Paese si appresta a vivere un autunno “drammatico” e ha ribadito la necessità di partire subito con una “vera tassazione degli extra-profitti delle società energetiche per recuperare 9 miliardi di mancato gettito e tagliare le bollette agli italiani” e procedere con “investimenti a costo zero nella transizione ecologica”. Ieri, poi, anche la destra sembra aver improvvisamente ricordato la piaga del caro energia che da mesi affligge la popolazione. Certo è che, mentre Conte invoca da tempo misure volte a contrastare il problema delle bollette, i leader della destra hanno evitato la questione pur avendo gravitato a lungo nell’aerea della maggioranza di Governo. Sfruttando il tema per la campagna elettorale, però, il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha ammesso che il “rischio di razionamenti in autunno c’è” in quanto “se il prezzo del gas non scende il prossimo Governo dovrà razionare luce e gas a partire dalle imprese”. Durante la sua visita a Napoli, il leader del Carroccio ha spiegato che preferirebbe evitare il razionamento ma “se non si interviene il rischio di decidere chi si riscalda e chi no, chi accende la luce e chi no è assolutamente concreto”.