Entrambi sono uniti da una certezza: non resteranno al potere ancora al massimo per qualche altro mese. Per questo il presidente francese, François Hollande, e il premier italiano, Paolo Gentiloni, hanno mostrato i muscoli con l’Europa, chiedendo un cambio di passo. Che tradotto significa: meno austerità.
“Non esiste un futuro all’altezza della sua storia per l’Europa se è ossessionata dalle regole di bilancio e non concentrata su lavoro, crescita e sviluppo. Francia e Italia sono impegnate a rilanciare l’Ue in uno dei momenti più difficili dopo la Brexit”, ha dichiarato Gentiloni. Da Hollande è arrivata una promessa: “Sosterremo nei prossimi mesi l’Italia che avrà la presidenza G7 e lavoreremo insieme sul commercio mondiale, nel sostegno alla crescita e per il rispetto degli impegni in materia di clima e immigrazione”.
Uno dei punti di sicura convergenza è la guerra alll’Isis: “In occasione della cerimonia di Roma per i 60 anni dei Trattati dobbiamo mostrare chiaramente qual è la direzione che vogliamo intraprendere, che deve essere quella della sicurezza dei confini europei in modo da poter essere capaci di garantire il diritto di asilo e fare in modo di riaccompagnare nei loro paesi chi non ha diritto e arrestare chi riteniamo pericoloso”, ha sottolineato il presidente francese. Su questo aspetto, Gentiloni ha spiegato: “Il 2017 può essere l’anno della sconfitta militare di Daesh. I nostri paesi sono impegnati nella lotta al terrorismo, ma sono uniti nella consapevolezza che questa vittoria militare non sarà sufficiente se non sarà accompagnata da una vittoria culturale”.