Si aggrava la posizione dell’ex sindaco di Opera, Antonino Nucera, già ai domiciliari dall’8 aprile scorso per corruzione e peculato. Con la conclusione dell’indagine a suo carico, emerge che il politico è accusato pure di truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione. Sostanzialmente si sarebbe adoperato per continuare a ricevere lo stipendio da dirigente amministrativo di una scuola di Milano dove lavorava prima di essere eletto. Il tutto nonostante avesse richiesto ed ottenuto un lungo periodo di aspettativa non retribuita. Una condotta che per gli inquirenti avrebbe cagionato un danno erariale di circa 59mila euro.
La nuova contestazione, anticipata da Il Fatto Quotidiano e La Repubblica, è contenuta nell’avviso di chiusura delle indagine preliminari, firmato dai pubblico ministero della Dda Silvia Bonardi e Stefano Civardi, su una serie di presunti illeciti posti in essere dalla amministrazione comunale di Opera. Destinatari del provvedimento anche altri 21 indagati tra funzionari pubblici, imprenditori e cinque società.
Dall’indagine sarebbe emerso come, tra febbraio e ottobre 2020, l’allora primo cittadino di Opera, con l’adesione incondizionata di Rosaria Gaeta, già responsabile del settore urbanistico del comune e l’accondiscendenza di alcuni funzionari e consulenti dell’ente, avrebbe sistematicamente interferito in alcune procedure di gara bandite da quel Comune per orientare l’assegnazione di lavori pubblici in favore di imprenditori conniventi. Questi, a loro volta, lo ripagavano con diverse utilità. L’accusa di peculato contestata all’ex sindaco riguarda il periodo in cui sull’Italia si abbatteva la prima ondata dell’emergenza Covid-19. In quel periodo di tempo Nocera, per i pm, prese per sé quasi 3 mila mascherine già destinate a una Residenza sanitari per anziani.