Come di consueto sulla Manovra scatta la gara tra i partiti per fissare le proprie bandierine. E così se la Lega vuole portare a casa il Ponte tra Sicilia e Calabria e Quota 41 per le pensioni, Forza Italia mira a farsi bella davanti alle imprese arginando il governo sul Superbonus. Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, hanno manifestato infatti la volontà di depotenziare l’incentivo all’edilizia del M5S, ma gli azzurri non ci stanno. Di questo, e delle altre questioni aperte, si tenterà di fare il punto nel vertice che si terrà oggi tra la premier e i capigruppo della maggioranza. La manovra è attesa lunedì in Consiglio dei ministri.
Come di consueto sulla Manovra, che sarà da 30-32 miliardi, scatta la gara tra i partiti per fissare le proprie bandierine
Ci sarebbero 30-32 miliardi a disposizione, la gran parte – circa 21 miliardi – destinati a misure a favore di imprese e famiglie contro il caro energia. In queste ore sono in corso valutazioni anche sulla possibilità di riproporre uno scudo per l’autodenuncia e il rientro dall’estero dei capitali nascosti al fisco, una soluzione simile a quella realizzata dal governo Renzi, che nel 2015 portò a recuperare circa 2,5 miliardi di euro. L’effetto di una nuova disclosure è stimato in 3-5 miliardi.
Il Mef: “Nessun condono di carattere penale troverà posto nella manovra
Il Mef, in una nota, spiega comunque che “nessun condono di carattere penale troverà posto, in ogni caso, nella manovra”, le cui misure “sono al momento in fase di valutazione politica”. Nella legge di bilancio entrerà l’aumento a 5mila euro dal primo gennaio del tetto al contante, che altrimenti nel 2023 passerebbe da duemila a mille euro. La misura era inizialmente prevista dal dl Aiuti quater, ma – sembra anche dopo un’obiezione del Quirinale – verrà spostata in manovra, per la mancanza dei requisiti d’urgenza tipici della decretazione. Sarà confermato il regime forfettario per gli autonomi, con tetto aumentato da 65mila a 85mila euro, mentre per i dipendenti si studiano aliquote più vantaggiose sui premi produzione.
Confermato il taglio di 2 punti del cuneo fiscale
Le risorse a disposizione non consentono di andare oltre la conferma del taglio di 2 punti del cuneo fiscale e, sulle pensioni, per evitare il ritorno della legge Fornero si punta su una combinazione fra 41 anni di contributi e 61 o 62 di età. “Se il taglio al cuneo fiscale sarà inferiore a quello che ci attendiamo perché tutte le risorse saranno messe a disposizione per fronteggiare il caro energia saremo d’accordo, ma – avverte il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi – se invece si metterà mano a nuovi prepensionamenti allora non ci stiamo. Saremo inflessibili. Basta prepensionamenti per fini elettorali”.
L’aliquota della tassazione degli extraprofitti potrebbe salire al 33%
Si punta poi a rivedere la norma sulla tassazione degli extraprofitti, con un’aliquota non ancora definita che potrebbe salire al 33%. Altre risorse sono attese dalla stretta sul Reddito di cittadinanza (tre anni in tutto, con l’assegno intero assicurato solo per 18 mesi, l’ipotesi), ed è allo studio anche un aumento delle imposte su tabacco e gioco online. Fra i punti fermi ci sono poi la tregua fiscale (leggi condono) sulle cartelle fra mille e 3mila euro e la riattivazione della Stretto di Messina spa, in liquidazione da nove anni. Un primo passo, rivendica il vicepremier Matteo Salvini, per la realizzazione del Ponte.