La Cgil è scesa in piazza contro i nuovi voucher previsti dalla manovra correttiva per regolamentare il lavoro occasionale. Il sindacato ha annunciato ricorso alla Consulta. Due i cortei per le vie della Capitale: uno partito da piazza della Repubblica, l’altro da piazzale Ostiense. Punto d’incontro piazza San Giovanni per il discorso conclusivo della segretaria della Cgil, Susanna Camusso, che li ha definiti “uno schiaffo alla democrazia”. Il succo finale è che la Cgil è pronta a presentare un nuovo ricorso alla Consulta.
“Non va che si siano prima abrogati e poi riproposti violando il diritto dei cittadini che avevano sottoscritto il referendum”, ha detto la Camusso, “Non va che non si sono sottoposti al dibattito pubblico su un tema così importante”. La Camusso ha detto che così facendo “si creano dei precedenti che ledono il diritto dei cittadini ad applicare l’articolo 75, cioè la possibilità di giudicare le leggi che i parlamenti e i governi fanno. Noi”, ha continuato la Camusso, “non retrocediamo, continueremo la nostra battaglia per arrivare alla Carta universale dei diritti del lavoro, perché di precarietà questo paese muore”.
Dopo di che la Camusso, sul lavoro occasionale, si è rivolta direttamente alle imprese: “Se volete il lavoro pagatelo”. Le ragioni della crisi, secondo la Camusso, vanno cercate dietro la produzione di diseguaglianza. Non è mancato l’attacco al Governo reo, per la Camusso, di “aver confuso in questi anni i bonus con le politiche strutturali del lavoro, ciò che ha continuato a impoverire il paese”.
Alla manifestazione presenti alcuni esponenti di Sinistra Italiana e di Mdp. Poi è arrivato anche il commento del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni: “La manifestazione di oggi ovviamente non la condivido, sarei un po’ matto visto che è contro decisioni assunte dal governo. E’ una manifestazione non dei sindacati, ma di un sindacato: la Cgil. L’intero paesaggio sociale non è affatto sulle posizioni Cgil”.