Che in radio fosse un successo ormai non c’erano dubbi. I Lunatici in 3 anni sono diventati un appuntamento cult per il popolo della notte. Chiunque abbia ascoltato almeno una volta il programma di Radio2 (in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle sei) si è reso conto dell’atmosfera magica che si respira.
Un’alchimia incredibile, in cui i conduttori Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio dirigono con sapienza e maestria emozioni, storie, racconti e aneddoti ponendo sempre al centro chi è dall’altra parte della radio che, grazie allo storico 063131, può intervenire in diretta per condividere una gioia, un dolore o semplicemente una battuta. Con pacatezza e intelligenza Arduini e Di Ciancio sono riusciti ogni notte a tranquillizzare gli ascoltatori quando la pandemia sembrava non avere fine e, allo stesso modo ora, che le piazze iniziano a ripopolarsi di gente affamata di vita, invitano alla prudenza, a non lasciarsi prendere la mano.
Sono autori di un intrattenimento intelligente, che informa senza assillare, che accompagna senza invadere e che sa anche ascoltare. Non è un caso che il pubblico li ami: ogni post in cui appaiono sul profilo Instagram di Rai Radio2 colleziona centinaia di like e commenti, tutti entusiasti. In 3 anni si sono aggiudicati 4 premi: il prestigioso Biagio Agnes nel 2019, cosa mai riuscita in precedenza ad una trasmissione alla prima edizione. Nel 2020 il Lifestyle Award prima e il Microfono d’Oro poi come miglior trasmissione notturna, successo quest’ultimo bissato in questa stagione per il secondo anno di fila.
SERVIZIO PUBBLICO. A stupire è anche la naturalezza del loro approdo su Rai2. Qui I Lunatici dimostrano che anche la tv, abituata a vivere di freddi dati, share e punti in più o in meno guadagnati, può aprirsi alla gente e al Paese reale. Lasciarlo parlare. Ascoltarlo. Viverlo. Comprenderlo. I Lunatici, su Radio2 e su Rai2, sono un grande esperimento di servizio pubblico. Sono una realtà crossmediale, qualcuno li ha definiti una grande seduta psicologica di gruppo e forse non è andato troppo lontano dalla realtà.
Arduini e Di Ciancio contemporaneamente su Radio2, Raiplay e Rai2, riescono a farsi apprezzare da un pubblico trasversale. Qualche notte fa hanno ricevuto 3 telefonate nel giro di pochi minuti. Un diciassettenne, nonno Aldo (un giovanissimo ottantottenne) e Alex, quarantenne padre di famiglia alle prese con le prime problematiche nella gestione di un figlio adolescente. Ennesima dimostrazione che per loro non è importante mettere al centro il vip in nome dell’audience ma piuttosto le persone comuni.
Proprio in questa empatia di due ragazzi venuti da anni di gavetta, dev’essere forte l’orgoglio della Rai, ancora in grado di scovare talenti capaci di fare la differenza anche senza avere (ancora) nomi altisonanti, e quello del servizio pubblico, in grado di abbracciare una fascia di popolazione, quella che vive di notte, per troppi anni dimenticata. Altro elemento non trascurabile: da quando I Lunatici sono diventati una realtà crossmediale e alla loro diretta fiume su Radio2 si è aggiunta una parentesi (sempre in diretta) sul secondo canale tv, riescono ogni giorno ad entrare nei trend topic di Twitter. Un risultato incredibile, per nulla scontato, che dimostra come Arduini e Di Ciancio abbiano la grande qualità di saper costruire una comunità attorno a loro.
VIP IN ASCOLTO. In radio e in tv mancava come il pane un programma simile. E infatti per intervenirci ogni notte c’è la fila. Di persone comuni ma anche di vip. Che si presentano con il solo nome di battesimo. Eleonora (la Giorgi), qualche tempo fa li ha chiamati in diretta televisiva subissandoli di complimenti e provando a non farsi riconoscere. Lo stesso ha fatto Paola Saluzzi, che si è fatta mettere in collegamento semplicemente come Paola, poi ‘smascherata’ dai due conduttori. In passato la stessa cosa la fece Massimo Lopez. La lista potrebbe essere ancora più lunga. I Lunatici, su Radio2 e su Rai2, possono fare, e in parte già stanno facendo, la storia. Perché un programma così imprevedibile, in cui però niente viene lasciato al caso, non si ascoltava e vedeva da tempo. O forse non si è proprio mai visto e ascoltato.