Se i soldi non ci sono e se l’inflazione richiede una maggiore spesa per i Comuni la soluzione è semplice: fare cassa sui cittadini. Quale modo migliore di fronteggiare i rincari record se non quello di aumentare le multe grazie agli autovelox?
Deve essere stato questo il ragionamento fatto da diversi enti locali negli ultimi mesi, che hanno aumentato il numero di dispositivi elettronici per la rilevazione della velocità e di conseguenza anche gli introiti per i loro bilanci, secondo quanto denunciato da Assoutenti.
I casi limite: autovelox in aumento per l’estate
Assoutenti ha preso in esame alcune strade molto frequentate durante l’estate e con un’alta presenza di autovelox. Grazie ai quali sembra probabile che arriveranno incassi record durante il periodo estivo.
Il caso più estremo è quello della strada statale 372 Telesina, che parte dal casello di Caianello della A1 e arriva fino a Benevento: su circa 25 km di strada ci sono ben sette postazioni per ogni senso di marcia.
I limiti di velocità sono stati più volte modificati, complicando ulteriormente la vita agli automobilisti. Infatti i quattro comuni interessati – Castelvenere, Paupisi, Puglianello e Torrecuso – nel 2022 hanno raccolto in totale 2,8 milioni di euro. Di cui ben 1,5 solamente a Paupisi, cittadina di poco più di mille abitanti in provincia di Benevento.
Un altro caso di strada tappezzata da autovelox è quello della 213 Flacca, nel Sud del Lazio: in 13 chilometri ce ne sono tre per ogni senso di marcia, con proventi nel 2022 pari a 500mila euro.
Gli incassi record grazie alle multe
Incassi record anche in Salento: nel 2022 i Comuni hanno ricavato in totale circa 23 milioni di euro grazie agli autovelox. Il Comune di Cavallino, per esempio, è passato in un anno da zero a 2,5 milioni grazie a un dispositivo installato sulla statale 16 Lecce-Maglie.
A Surbo siamo a quasi 310mila euro, a Trepuzzi 720mila. E a Melpignano si arriva addirittura sopra i 2,5 milioni grazie agli autovelox sulla statale 16 Lecce-Magile.
Autovelox che spuntano come funghi
Non va meglio al Nord. Sulle Dolomiti un comune di 340 abitanti, Colle Santa Lucia, ha incassato quasi 350mila euro grazie alle multe. Anche a Torre del Benaco, sulla costa veronese del Lago di Garda, si contano 275mila euro di introiti nel 2022. Tra Rovereto e Garda si segnalano ben 15 postazioni in soli 56 chilometri. Nei 100 chilometri tra Bolzano e San Candido sono invece più di dieci.
E intanto il decreto sugli autovelox, atteso da 13 anni, non è ancora stato approvato. Nessuno degli ultimi governi se ne è occupato e un provvedimento di fatto adottato 13 anni fa è ancora fermo a causa dei ritardi delle norme attuative. Il decreto serviva per impedire l’utilizzo degli autovelox selvaggi, quelli utili proprio per permettere ai comuni di fare cassa.
Nelle scorse legislature – soprattutto su spinta dei comuni – il decreto è sempre stato rinviato. L’attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato di voler predisporre nuove regole nazionali per evitare che gli enti locali facciano cassa, ma per il momento non l’ha ancora fatto.