Virginia Raggi subisce un’altra bacchettata. Anzi un botto. Con il pericolo di far pagare il conto al Campidoglio per la contestata misura sullo stop ai botti di Capodanno. Il Tar del Lazio ha infatti sospeso l’ordinanza che “nel territorio di Roma capitale” prescriveva “il divieto assoluto di usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e altri simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti”. I giudici hanno convocato una camera di consiglio per il prossimo 25 gennaio: lo scopo è quello di affrontare la questione nel merito. Ma intanto il Capodanno 2017 è stato esentato dal divieto.
Il Tribunale ha accolto con un decreto cautelare il ricorso presentato dai rappresentanti dell’Associazione nazionale imprese spettacoli pirotecnici (Anisp). E non solo adesso gli imprenditori del settore vogliono proseguire la battaglia legale: “Siamo pronti a chiedere anche un risarcimento per i danni che abbiamo subito perché l’atto della prima cittadina ha bloccato un mercato che viaggia tra i 2 e i 3 milioni di euro. Vendiamo solo fuochi e petardi stracontrollati”, ha dichiarato Luca Proietta, componente del consiglio direttivo dell’Anisp.