I balneari contro le gare: il governo ci ha traditi

Prima di archiviare la procedura d’infrazione, la Commissione europea vuole aspettare che il decreto venga attuato

I balneari contro le gare: il governo ci ha traditi

La Commissione Ue ha accolto con favore il decreto adottato dal governo sulle concessioni balneari. Ma prima di archiviare la procedura d’infrazione, Bruxelles aspetta “che le ultime norme italiane per le concessioni saranno pienamente in linea con il diritto dell’Ue”.

Occorre, ovvero, “l’effettiva attuazione delle norme, comprese le procedure di gara delle concessioni entro la scadenza finale, che è nel 2027″.

Balneari contro le gare: il governo ci aveva promesso altro

Ad aver accolto le nuove norme sulle spiagge con “meno favore” sono stati gli imprenditori dei lidi. I balneari, da sempre difesi dalle destre, pur apprezzando la proroga di tre anni non si aspettavano la decisione di bandire le gare.

Il provvedimento “non ci soddisfa perché prevede la messa a gara delle aziende”: è la presa di posizione, in una nota congiunta, di Antonio Capacchione, presidente del sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti. “Riuniremo gli organismi dirigenti delle nostre organizzazioni per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le conseguenti iniziative sindacali”, annunciano.

“Erano altre le aspettative generate dalle dichiarazioni, degli esponenti dell’attuale governo, sull’esclusione del settore dall’applicazione della Direttiva Bolkestein. Registriamo, con profondo rammarico – dicono Capacchione e Rustignoli – che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento, non solo della categoria, ma, anche e principalmente degli enti concedenti, (Regioni e Comuni), che esercitano, da decenni, le funzioni amministrative in materia”.