Pinochet in Venezuela. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, nello scrivere un post di attacco a Matteo Renzi ha finito per riscrivere la storia (vedi foto in fondo all’articolo). Tanto da dover correggere in fretta e furia lo strafalcione, subito però catturato dalla Rete. Che, come insegna il Movimento 5 Stelle, non perdona. Ma il problema è stato anche politico: Di Maio ha dato del dittatore a Renzi, paragonandolo a un pazzo sanguinario. Così il componente del direttorio pentastellato è riuscito in un’altra impresa: unire tutto il Pd intorno a Renzi.
“Sul paragone tra Renzi e Pinochet, Dia Maio del tutto fuori misura. Così dimostra solo l’improvvisazione e la povertà dei propri argomenti”, ha commentato Roberto Speranza, uno dei leader della minoranza dem. “Il paragone di Luigi Di Maio tra il premier Renzi e Pinochet rappresenta una deriva di linguaggio intollerabile, sbagliata e pericolosa”, ha rilevato l’altro esponente della sinistra del Pd, Gianni Cuperlo. “Di Maio è molto giovane e ha davanti a sé una carriera radiosa. Anche per questo dovrebbe riflettere (e poi riflettere, e ancora riflettere) prima di usare espressioni che non sono soltanto offensive ma profondamente irresponsabili. E il principio di responsabilità per una classe dirigente conta molto. A cominciare dalle parole”, ha aggiunto Cuperlo.
“Non ci sono parole per commentare le incredibili affermazioni Di Di Maio sul governo Renzi”, gli ha fatto eco il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. “Mi limito a rilevare che è ignobile, anche per rispetto delle istituzioni, che un vicepresidente della Camera denigri la Repubblica del suo Paese strumentalizzando una terribile vicenda consegnata alla storia, e le sue vittime, per bassa propaganda politica”, ha aggiunto il numero due di Renzi.
Insomma, per Luigi Di Maio non è un periodo proprio luminoso. Dopo la bufera per il caso-Muraro, di cui era stato informato tenendo tutto nascosto, arriva ora una clamorosa gaffe.