Da una porcata bis a legge elettorale intoccabile. Il Movimento 5 Stelle ha cambiato idea sull’Italicum. Chiudendo a qualsiasi ipotesi di modifica. Perché, conti alla mano, il sistema con il doppio turno è una manna dal cielo per i pentastellati. “Fino alle vittorie M5s a Roma e Torino Italicum era legge migliore al mondo (per noi è uno schifo). Ora Renzi è pronto a cambiarla. Cialtroni!”, ha scritto Alessandro Di Battista. Più sobrio, invece, l’intervento del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che sulla legge elettorale ha chiosato: “Non è una priorità”. Eppure, appena due anni fa, Beppe Grillo aveva messo nero su bianco l’idea sulla legge elettorale del “Renzusconi”, citando Piero Ricca: “È la porcata bis. Probabilmente incostituzionale, sicuramente contraria allo spirito della democrazia. È un fatto grave, che riguarda tutti, non solo gli elettori di questo o quel partito”, aveva accusato il fondatore del Movimento. E oggi alla sola ipotesi di cambiamento, anche il deputato Michele Dell’Orco ha twittato: “Dopo la vittoria M5S ai ballottaggi, improvvisamente per il Pd la priorità del Paese è modificare l’Italicum. Sono veramente disperati”.
CALCOLI – Ma qual è il motivo di questa retromarcia? “L’Italicum piace al M5S, che vuole mantenerlo perché i suoi rappresentanti sono convinti che consentirà loro di vincere”, ha affermato i senatore ex pentastellato, Francesco Campanella. “Stanno adottando la stessa impostazione che ha spinto Pd e Pdl a mantenere in vita per ben 11 anni il Porcellum: conveniva al proprio partito”, ha aggiunto il parlamentare. Insomma, dopo aver fatto le barricate per non farlo approvare, il Movimento 5 Stelle è pronto alla trincea parlamentare per apportare modifiche all’Italicum. E questo attivismo ha suscitato qualche ironia nel Partito democratico. “Come succedeva nella vecchia politica, il M5S dice no all’Italicum ma si deve leggere come un Sì. Non ne vogliono parlare, ma in realtà ne parlano in continuazione”, ha attaccato il senatore renziano, Andrea Marcucci.
DIVISIONI – E non mancano anche posizioni divergenti tra i 5 Stelle. Mentre i big del direttorio Di Maio e Di Battista respingono l’idea di intervento sulla legge elettorale. Il deputato Danilo Toninelli resta convinto della necessità di cambiarla. “Oggi probabilmente potrebbe farci vincere, ma la nuova legge fa perdere la democrazia e noi vogliamo che in Parlamento vada la parte migliore della società che rappresenti i cittadini”. E la critica è entrata nel merito: “L’Italicum ha le liste bloccate, le pluricandidature, che legge elettorale è? La governabilità la si ottiene con una classe politica che rappresenta i cittadini non con i numeri forzati”.
MOVIMENTO DI GOVERNO – E mentre sul tavolo torna il tema dell’Italicum, Di Maio ha illustrato un piccolo piano di Governo, articolato in quattro punti: “Una legge sul reddito di cittadinanza. Misure di alleggerimento fiscale per le imprese, tra cui l’abolizione di Equitalia. Norme anticorruzione, incluse quelle per la sburocratizzazione.Un piano energetico nazionale per rilanciare il lavoro nel mondo dell’energia green”.