Quattro giornate di squalifica. Proprio come previsto l’attaccante del Napoli, Gonzalo Higuain, ha subito una stangata dopo l’espulsione di Udine, quando ha messo le mani sul petto dell’arbitro che lo aveva appena espulso per doppia ammonizione. Ma la sanzione ha scatenato polemiche: il gesto del bomber argentino è stato sicuramente sopra le righe, ma è scattato il paragone con Leonardo Bonucci, il difensore della Juventus, che druante il derby contro il Torino aveva appoggiato “con fare minaccioso” la testa su quella dell’arbitro Rizzoli. Il calciatore bianconero se l’è cavata. “Perché in quel caso non è stato riferito nulla dall’arbitro”, ha spiegato il giudice sportivo, Gianpaolo Tosel.
Ma le spiegazioni in punta di diritto non hanno convinto i tifosi del Napoli. Alcuni – in particolare sui social – hanno attuato una protesta singolare preparando il modulo di disdetta alla pay-tv per “non prestarsi alla farsa”, ha scritto uno dei fondatori dell’apposita pagina Facebook “No Higuain no pay tv”. Certo, non si capisce cosa possa centrare le società che offrono il servizio per vedere le partite in diretta. Resta tuttavia emblematico dell’ira di molti supporter partenopei nei confronti della squalifica comminata a Higuain.
Le motivazione della squalifica di Higuain
Al di là di proteste vibranti, subito dopo il fattaccio di Udine, gli addetti ai lavori avevano pronosticato un lungo stop di Higuain. E così è stato con la squalifica per quattro giornate. Nella motivazione del Giudice Sportivo è scritto che il calciatore “ha rivolto all’arbitro un’espressione irriguardosa e compiuto nei suoi confronti un gesto irriguardoso, fronteggiandolo e ponendogli le mani sul petto; per aver infine assunto un atteggiamento aggressivo nei confronti di un avversario, venendo trattenuto dai suoi compagni di squadra”.