Sotto di due gol a metà ripresa, il Belgio riesce con grande carattere a ribaltare il risultato e ad eliminare il Giappone in pieno recupero. Ai quarti c’è il Brasile. Applausi però per gli asiatici che escono dai Mondiali con tanti rimpianti. Partenza non facile per il Belgio, che deve subito scontrarsi con l’aggressività del Giappone, squadra che attacca molto alta e non concede campo. Con il passare dei minuti prendono però il sopravvento la maggior fisicità e la tecnica dei Diavoli Rossi. Mertens spazia su tutto il fronte dell’attacco e a metà del primo tempo fa partire un cross importante verso il centro che però Lukaku non riesce ad agganciare. Ora spingono forte gli uomini di Martinez, che si avvicinano più volte al vantaggio, prima con De Bruyne, poi con Hazard e infine con Kompany, ma la difesa giapponese resiste. Gli asiatici sono comunque alle corde e non riescono né a tenere palla né a reagire al predominio del Belgio, se non con un isolato colpo di testa di Inui. A dieci minuti dal termine della prima frazione di gioco Hazard si trova sul piede un pallone importante, ma a tu per tu con l’ultimo uomo del Giappone (Yoshida) non riesce a vincere il duello. Il finale di tempo è però tutto di marca nipponica, con Osako che ben imbeccato da Nagatomo mette in difficoltà Courtois, che per un pelo evita la papera.
Fuochi d’artificio nel secondo tempo. A inizio ripresa è il Giappone a passare in vantaggio con Haraguchi, bravo al termine di una rapida ripartenza a sfruttare un errore di Vertonghen e a battere Courtois con un preciso diagonale.
Grande reazione del Belgio che dopo nemmeno un minuto colpisce un clamoroso palo con Hazard ben servito da Mertens. A raddoppiare sono però gli asiatici con un gran tiro da fuori area di Inui, servito da un sublime Kagawa che si permette di fare il sombrero ad un avversario prima di servire l’assist. Il Belgio prova a reagire, ma Lukaku, solitamente implacabile nell’area piccola, sbaglia di testa la più facile delle occasioni. A 20’ dal termine ci vuole un eccezionale intervento di Yoshida per evitare la zampata vincente del solito Lukaku. A riaprire l’incontro poco dopo ci pensa Vertonghen, con un pallonetto di testa piuttosto fortuito che punisce un Kawashima non perfetto. Il 2-1 rinvigorisce il Belgio, che prova a sfondare con De Bruyne. A rimettere in parità l’incontro ci pensa l’appena entrato Fellaini con la sua specialità: il colpo di testa. Il Belgio ha il vento in poppa e prova soprattutto con le palle alte a piegare definitivamente il Giappone, ma su di un colpo di testa da buona posizione di Lukaku questa volta Kawashima si supera. All’ultimo dei quattro minuti di recupero il Giappone si spinge troppo avanti su un calcio d’angolo e il Belgio lo punisce: De Bruyne conduce il contropiede, palla al centro di Meunier, velo di Lukaku e la palla finisce all’altro neo entrato Chadli (vincenti i due cambi di Martinez) che non sbaglia. Il Belgio si regala il Brasile, che delusione per un ottimo Giappone.
(ITALPRESS).