Dalla Redazione
Addio all’Unità. Un pezzo di storia del giornalismo italiano se ne va per sempre. E nel modo peggiore aggiungiamo noi, nella totale indifferenza di chi avrebbe potuto fare qualcosa e non è intervenuto. La fine delle pubblicazione è previsto per il 1 Agosto, come annuncia un comunicato del comitato di redazione del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, che per mezzo secolo è stato la voce del Partito Comunista. “Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità – si legge nella nota- I lavoratori sono rimasti soli a difendere una testata storica. Gli azionisti non hanno trovato l’intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale. Un fatto di gravità inaudita, che mette a rischio un’ottantina di posti di lavoro in un momento di grave crisi dell’editoria. I lavoratori agiranno in tutte le sedi per difendere i propri diritti – spiega ancora il comunicato-. Al tempo stesso, con la rabbia e il dolore che oggi sentiamo, diciamo che questa storia non finisce qui. Avevamo chiesto senso di responsabilità e trasparenza a tutti i soggetti, imprenditoriali e politici. Abbiamo ricevuto irresponsabilità e opacità. Questo lo grideremo con tutta la nostra forza. Oggi è un giorno di lutto per la comunità dell’Unità, per i militanti delle feste, per i nostri lettori, per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico”.