Habemus Rosatellum bis. Sergio Mattarella ha firmato la legge elettorale, senza alcuna ulteriore osservazione e senza alcuna nota di “accompagnamento”.
Per il presidente della Repubblica dunque la riforma approvata una settimana fa, con la fiducia prima alla Camera e poi in Senato, non presenta alcun profilo di illegittimità costituzionale. E non è neanche necessaria una lettera di “raccomandazioni” sull’uso della legge, come talvolta può decidere di fare il presidente della Repubblica.
Mattarella, dunque, si è posto in un’ottica differente rispetto a quella del presidente del Senato Pietro Grasso che si è polemicamente dimesso dal gruppo del Pd subito dopo l’approvazione, non condividendo la legge né nel metodo della fiducia né nel merito. Un gesto clamoroso da parte della seconda carica dello Stato che, secondo i grillini, avrebbe dovuto spingere Mattarella a rispedire indietro il Rosatellum. Cosa che non è capitata.