Una lunga informativa sulla guerra Ucraina Russia, prima al Senato (leggi l’articolo), dunque alla Camera, del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Ore di dichiarazioni, domande, repliche e controrepliche, per chiarire la posizione dell’Italia nel delicato equilibrio che si è ormai venuto a creare nell’Est Europa.
Serve, ha detto il titolare della Farnesina, un “giusto equilibrio tra le esigenze di deterrenza e fermezza e la disponibilità a un dialogo costruttivo e genuino per disinnescare le tensioni”. Per questo, pur sapendo che proprio l’Italia rischia di pagare “un prezzo importante” per le sanzioni imposte alla Russia, il ministro degli Esteri fa sapere che “ulteriori misure restrittive potrebbero essere adottate in caso di altre azioni da parte russa”.
Guerra Ucraina Russia: l’informativa di Di Maio
È questo il cuore dell’informativa di Luigi Di Maio sulla guerra fra Russia e Ucraina, una crisi che già ieri lasciava presagire quanto avvenuto nelle ultime ore con l’attacca di Mosca (leggi l’articolo). Ma il dialogo e la forza della diplomazia per Di Maio restano la strada maestra. “Malgrado la gravità del momento e gli ultimi sviluppi cui stiamo assistendo in queste ore, vogliamo continuare a concentrarci su ogni iniziativa diplomatica che possa scongiurare una guerra” aveva spiegato Di Maio al Parlamento tornando anche sul tema delle sanzioni, l’arma principale che Nato e Occidente stanno mettendo in campo per convincere Putin a desistere. “Per essere efficaci le sanzioni devono essere collegate a sviluppi concreti e oggettivi sul terreno”.
Prima ancora dell’informativa Di Maio ha avuto modo di incontrare anche il premier Mario Draghi “circa i prossimi passi da compiere per favorire una soluzione diplomatica”. Ed è qui che è stata presa la decisione di rinviare qualsiasi tipo di incontro bilaterale (che pure era in programma). Una decisione presa nel corso della giornata anche da Francia e Usa. Una posizione che ha provocato l’indignata risposta del ministero degli esteri russo: “Strana idea di diplomazia”.
“La diplomazia – ha affermato il ministero degli Esteri citato dalla Tass – è stata creata per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi e degustare piatti esotici a ricevimenti di gala. I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale”.
Guerra Ucraina Russia, dall’Italia subito 110 milioni per sostenere la popolazione
Da un punto di vista concreto, invece, il ministro degli Esteri ha spiegato che l’Italia sta valutando “il possibile stanziamento di un contributo finanziario del valore di circa 110 milioni di euro volto a sostenere la popolazione e l’economia ucraina in settori da concordare con le autorità di Kiev. Intendiamo inoltre stanziare un contributo per il Comitato della Croce Rossa Internazionale per interventi nel settore umanitario”.
Poi un appello di Di Maio agli italiani presenti in Ucraina ad affrettarsi “a lasciare immediatamente il Paese con i mezzi commerciali disponibili. Ad ogni modo abbiamo deciso, in coordinamento con i nostri partner europei, di lasciare la nostra Ambasciata a Kiev pienamente operativa”. Cosa che lascia intendere da una parte come la situazione sia critica, dall’altra però come il governo si stia muovendo per tutelare gli interessi nazionali.
E proprio parlando delle ripercussioni della crisi in Ucraina sull’Europa, Di Maio ha parlato anche del delicato tema gas: “Il gas russo che arriva in Italia transita interamente per i gasdotti ucraini. Una ragione in più per evitare il conflitto. Disinnescare la minaccia sull’approvvigionamento via Ucraina significherebbe anche allentare le tensioni dei mercati”.
Ovviamente a muoversi sono anche le opposizioni. “L’Italia rischia di pagare il prezzo più alto, rispetto alle sanzioni” alla Russia, ha detto intervenendo in Aula il meloniano Lucio Malan. “Siamo già alle prese con l’aumento del prezzo del gas e ora non abbiamo garanzie che il gas arrivi”.
“Per il capo della politica dell’ Unione Europea, le sanzioni contro la Russia servono a bloccare lo shopping dei russi a Milano e i loro party a Saint Tropez. Siamo al ridicolo. O forse al tragico”, twitta invece Matteo Salvini, che già aveva balbettato sulle sanzioni per la Russia. Il leader della Lega ha parlato anche in visita da Sergio Mattarella. Nel pomeriggio, anche dopo le proteste di 5S e dem, il Capitano ha abbassato i toni. Chissà se il Capo dello Stato non l’abbia ricondotto a più miti consigli.