Con il passare dei giorni, sembrano aumentare le speranze per una possibile conclusione della guerra in Ucraina. Un obiettivo promesso da Donald Trump in campagna elettorale, con il presidente degli Stati Uniti che sta cercando di riallacciare i rapporti con la Russia di Vladimir Putin, anche a costo di escludere dalle trattative di pace sia l’Ucraina che l’Unione Europea. Segnali di movimento emergono dalle dichiarazioni provenienti dall’amministrazione russa. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato alla CNN che il leader degli Stati Uniti e il suo omologo russo “non hanno avuto alcun contatto preliminare per discutere se sia necessario incontrarsi o meno e, in tal caso, quando e come”.
Tuttavia, a smentirlo è stato Leonid Slutsky, presidente della Commissione Esteri della Duma, secondo cui “la probabilità che questo contatto si concretizzi è pari al 100%”, aggiungendo anche che il summit potrebbe avvenire “già questo mese”. Ma non è tutto. Slutsky ha anche spiegato all’agenzia russa Tass che, per organizzare l’incontro, è necessaria “una preparazione seria che non svelerò, ma che è attualmente in una fase molto avanzata”.
La guerra in Ucraina vicina al punto di svolta: secondo il Cremlino l’incontro tra Putin e Trump può avvenire già questo mese
Si tratta di notizie tutt’altro che positive per Volodymyr Zelensky che, nonostante l’apertura a negoziare direttamente con Putin per porre fine alle ostilità, sembra ormai relegato a un ruolo marginale. A ridargli speranza ci ha pensato il generale in pensione Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per il conflitto ucraino, che in un’intervista al New York Post ha dichiarato che il tycoon “potrebbe davvero intensificare le sanzioni contro la Russia, specialmente le ultime erogate, ossia quelle che colpiscono la produzione e le esportazioni di petrolio”.
“Se c’è qualcuno che capisce il concetto di leva finanziaria, è il presidente Donald Trump, e lo si può vedere da ciò che ha fatto di recente” in altri dossier, ha concluso Kellogg. Parole che hanno immediatamente galvanizzato le autorità di Kiev. Il capo dell’ufficio presidenziale, Andriy Yermak, ha dichiarato che “l’Ucraina attende con ansia la visita del rappresentante speciale del presidente degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, a febbraio, per fornire informazioni esaustive sull’aggressione russa contro il nostro Paese”, sulla base delle quali, secondo lui, dovrà essere calibrata la risposta all’attacco ordinato da Putin.