“Da un lato, la Russia afferma di aver fermato l’offensiva ucraina nella regione di Kursk; dall’altro, l’esercito di Volodymyr Zelensky sostiene esattamente il contrario, aggiungendo che “tutto procede secondo i piani”. In tempo di guerra, è difficile sapere come stiano davvero le cose sul campo di battaglia, poiché entrambi gli schieramenti cercano, condizionando l’informazione, di portare acqua al proprio mulino.
Eppure, questa volta tutto, a partire dalle furiose parole di Vladimir Putin, che ha protestato per l’offensiva ucraina e minacciato una durissima rappresaglia, lascia pensare che effettivamente Zelensky sia riuscito a sferrare un micidiale attacco, riuscendo a controllare, secondo quanto affermato dal comandante in capo Oleksandr Syrskyi, “oltre mille chilometri quadrati del territorio della Federazione Russa”. Syrskyi ha aggiunto: “Le truppe stanno svolgendo i loro compiti. I combattimenti sono in corso lungo tutta la linea del fronte. La situazione è sotto il nostro controllo”.
Parole a cui si è accodato il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tyhiy, secondo cui a Kursk “stiamo raggiungendo tutti i nostri obiettivi” e che l’operazione “impedisce alla Russia di trasferire ulteriori unità nella regione di Donetsk e complica la sua logistica militare”. Tyhiy ha poi spiegato che “a differenza della Russia, l’Ucraina non cerca di conquistare territorio. Vogliamo soltanto proteggere la vita della nostra gente”, ricordando che dall’inizio dell’estate dalla regione di Kursk sono partiti oltre 2.000 attacchi. Dal canto suo, il Cremlino smentisce queste ricostruzioni, con il Ministero della Difesa che ha dichiarato di aver “respinto i tentativi ucraini di avanzare nel territorio della regione di Kursk” e, anzi, di aver sostanzialmente ricacciato indietro i militari di Kiev.
Guerra in Ucraina, gli USA e l’UE benedicono l’avanzata a Kursk e provocano Putin: “Se non vuole le truppe ucraine sul suolo russo, ritiri l’esercito”
Davanti a queste dichiarazioni, l’unica certezza è che nella regione di Kursk si continua a combattere. L’offensiva ucraina continua a essere sostenuta dalla Commissione UE di Ursula von der Leyen, che si è detta “pienamente a favore dell’esercizio legittimo del diritto all’autodifesa da parte dell’Ucraina e dei suoi sforzi per ripristinare la sua integrità territoriale e sovranità e per respingere e combattere l’aggressione illegale della Russia”, anche attraverso l’incursione nel territorio controllato da Mosca.
Un sostegno all’operazione è arrivato – seppur in modo velato – anche da Washington, con il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby, che rispondendo alle proteste di Putin per l’azione ucraina, ha dichiarato: “Questa è la guerra di Putin contro l’Ucraina. E se la cosa non gli piace, se la cosa lo mette a disagio, allora c’è una soluzione semplice: può semplicemente andarsene dall’Ucraina e farla finita”. Del tutto diversa è la posizione dell’Agenzia per i diritti umani delle Nazioni Unite, che teme “il possibile impatto sui civili dovuto ai recenti sviluppi militari nella guerra tra Russia e Ucraina” e per questo teme che la situazione possa ulteriormente peggiorare.
Lo scoop sulla guerra in Ucraina
Davanti a questi rischi di escalation, a fare notizia è lo scoop del Financial Times che, citando documenti segreti, ha rivelato che la Russia ha addestrato la sua marina a colpire siti nel cuore dell’Europa, anche utilizzando missili a testata nucleare, in un potenziale conflitto con la NATO.
“In una presentazione riservata agli ufficiali, precedente all’invasione su vasta scala dell’Ucraina, sono illustrate in dettaglio le mappe di obiettivi come la costa occidentale della Francia e Barrow-in-Furness nel Regno Unito”, riporta il quotidiano, spiegando che le mappe “realizzate a scopo espositivo più che per uso operativo, illustrano 32 obiettivi NATO in Europa”, tra cui non figurano bersagli in Italia, “per le flotte navali russe”.