L’annuncio di una “mobilitazione parziale in Russia per difendere il paese”, il riferimento al nucleare, il sostegno al referendum promosso nel weekend nei territori ucraini conquistati. Sono questi i punti essenziali del discorso di Vladimir Putin, che in mattinata ha parlato alla nazione in un atteso messaggio che era stato fissato per martedì sera e in seguito misteriosamente rinviato a stamattina.
Vladimir Putin ha parlato alla nazione annunciando il richiamo dei soli riservisti a un nuovo periodo di addestramento
Il presidente russo ha ancora una volta sfidato frontalmente l’Occidente, accusandolo di aver prima sciolto l’URSS nel 1991 e adesso di “russofobia” e di voler “indebolire e smembrare la Russia”.
È per questo che Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale in Russia, chiamando per il momento i soli riservisti a un nuovo periodo di addestramento: “Per la difesa del nostro popolo, della sovranità della Russia e dell’integrità del nostro territorio, ho appoggiato la decisione del ministero della difesa e dello stato maggiore di introdurre la mobilitazione parziale. Questa riguarderà i cittadini che fanno parte delle riserve, che hanno già svolto il servizio militare di formazione all’interno delle forze armate”.
Il decreto è già stato firmato e l’operazione inizierà da oggi. Putin ha poi annunciato che il Donbass è “parzialmente liberato”, che il Luhansk è stato “ripulito dai nazisti” e che in tal senso “i territori occupati dell’Ucraina che hanno annunciato il referendum per l’adesione alla Russia hanno il nostro pieno sostegno”.
Il riferimento è ai referendum promossi dai leader filorussi dei territori ucraini di Luhansk, Kherson, Donetsk e Zaporizhzhia, dove dal 23 al 27 settembre si terrà un voto-farsa per l’annessione alla Russia. A quel punto, qualsiasi azione bellica all’interno di queste zone sarebbe considerata come un attacco diretto al Cremlino. È la temuta ma attesa escalation militare di Putin, che rivolgendosi ancora all’Occidente ha concluso il proprio discorso evocando il nucleare.
“Abbiamo molte armi per rispondere alle vostre azioni e questo non è un bluff. Useremo tutti i mezzi militari a nostra disposizione – ha concluso il presidente – E a chi cerca di ricattarci con le armi nucleari rispondo che dovrebbe sapere che le abbiamo anche noi”.
Cosa prevede la mobilitazione parziale
La mobilitazione parziale, annunciata questa mattina da Vladimir Putin, prevede il richiamo di 300.000 riservisti. Si tratterà di uomini che hanno già servito nell’esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari. Sono esclusi i militari di leva. Il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, citato dalla Tass, ha spiegato che lo scopo della mobilitazione è “controllare i territori liberati” in Ucraina.
L’annuncio di una parziale mobilitazione della Russia, per il vicecancelliere tedesco verde, Robert Habeck, segna “una nuova escalation” nell’aggressione all’Ucraina. Si tratta di “un passo pessimo, sbagliato”. “Ci consulteremo per vedere come reagire sul piano politico”, ha spiegato. È chiaro che l’Ucraina dovrà continuare ad avere “pieno sostegno”.
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