I profughi diretti verso i Paesi dell’Unione europea, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, potrebbero essere “almeno 5 milioni”. È la stima fatta dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, affermando che “la risposta a questo fenomeno drammatico non può che essere elaborata a livello comune, e basarsi su un approccio solidaristico da parte dell’Unione Europea”. “In prospettiva – ha avvertito l’esponente dell’Esecutivo – il numero di profughi dall’Ucraina verso l’Unione Europea è destinato a salire”.
Di Maio: “In prospettiva il numero di profughi dall’Ucraina verso l’Unione Europea è destinato a salire”
“La crisi ucraina – ha aggiunto Di Maio al termine dell’incontro con l’omologo olandese Wopke Hoekstra – ci impone con urgenza di fare progressi nel negoziato sul Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, proseguendo le discussioni sulla riforma migratoria nell’Unione Europea, che hanno ricevuto forte impulso sotto Presidenza francese”.
“Abbiamo più livelli di intervento europeo rispetto a questa crisi in Ucraina. Un punto fondamentale – ha aggiunto il ministro – è sicuramente la capacità di affrontare la crisi umanitaria che sta vivendo l’Unione europea con flussi migratori che non vedevamo dalla Seconda guerra mondiale. Su questo continueremo a lavorare in uno spirito di solidarietà che già i cittadini europei stanno dimostrando in tutte le forme possibili immaginabili. E che spero che possa essere una solidarietà sempre più strutturata nella gestione di questa emergenza”.
“Il governo italiano – ha detto ancora il ministro degli Esteri – ha già stanziato 110 milioni di euro per il sostegno al bilancio del governo ucraino e più di 35 milioni a favore delle Nazioni Unite e del Movimento internazionale della croce rossa per aiuti umanitari. Abbiamo inoltre già donato complessivamente di circa 25 tonnellate di beni umanitari per l’Ucraina e circa 20 tonnellate di beni umanitari per i rifugiati in Moldova. Abbiamo elaborato interventi con Unhcr a supporto della Moldova”.