“Stiamo lavorando con la Turchia affinché i dialoghi tra Russia e Ucraina possano avanzare e arrivare almeno all’obiettivo del cessate il fuoco, per poi possiamo arrivare a un accordo di pace finale”. È quanto ha detto a Rai 1 il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio (qui tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina).
Guerra in Ucraina, Di Maio: “Lavoriamo anche a incentivare i corridoi umanitari per portare via i più fragili”
Per i profughi ucraini, ha detto ancora Di Maio, “stiamo facendo tutto ciò che si deve fare, gli italiani stanno mostrando una grande solidarietà e un grande cuore, è un popolo che ha dimostrato la grande capacità di accogliere gli oltre 90mila arrivati, di cui 35 mila sono i minori”.
“Lavoriamo anche a incentivare i corridoi umanitari per portare via i più fragili, stiamo cercando anche di svuotare gli orfanotrofi” ha spiegato ancora il ministro Di Maio parlando dell’impegno italiano per fronteggiare l’emergenza profughi in arrivo dalla guerra in Ucraina.
“Sovranità dei popoli vuol dire che se due terzi del popolo finlandese è a favore” di entrare nella Nato “è una decisione più che legittima” ha proseguito il ministro degli Esteri. “Noi diamo sempre per scontato il fatto di essere in Ue e nella Nato, e quei paesi che vogliono entrare è perchè non si sentono al sicuro, sia Svezia che Finlandia saranno i benvenuti se lo vorranno”, ha aggiunto Di Maio.
Di Maio: “Non saranno le minacce a fermare l’azione del governo. Preoccupa questo negazionismo che circola in Italia”
“Non saranno le minacce a fermare l’azione del governo. Noi – ha detto ancora il ministro degli Esteri riferendosi alle minacce subite nelle scorse settimane finiti anche all’attenzione della magistratura (leggi l’articolo) – abbiamo preso una posizione molto ferma nei confronti dell’invasione dell’Ucraina ma teniamo canali aperti con Mosca e con Kiev. Mi preoccupa invece questo negazionismo che circola in Italia”.
“Da quando la Russia ha chiesto di pagare il gas in rubli – ha proseguito Di Maio -, ha applicato il ricatto dei rubli. Noi stiamo cercando di essere un Paese previdente, di essere in grado di diversificare le fonti e di non subire i ricatti di nessuno. Certo la diversificazione doveva essere fatta tempo perché oggi abbiamo famiglie e imprese che pagano il 200-300% in più sulla bolletta di gas. E non perché ci sia carenza ma per una dinamica speculativa legata alla guerra”.