“Nei prossimi giorni ci sarà una massiccia offensiva russa nel Donbass: occorrerà aiutare l’Ucraina con mezzi militari, continueremo a farlo”. È quanto ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine della riunione del Consiglio Affari esteri (qui tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina).
“Dobbiamo continuare ad aiutare l’Ucraina con tutti i mezzi – ha detto ancor – e più ci sono atrocità più vediamo come la Russia di Putin fa la guerra. Sta attaccando la popolazione civile in modo indiscriminato. Non è così che si fa la guerra, questa è solo attività criminale, non ha altri nomi”.
Guerra in Ucraina, Borrell: “Ci sono due parole per qualificare l’aggressione russa: fallimento e orrore”
“Ci sono due parole per qualificare l’aggressione russa dell’Ucraina. La prima fallimento. È un grande fallimento dell’esercito russo. Hanno cercato di conquistare Kiev – ha detto ancora Borrell – e sono stati respinti e ora l’hanno abbandonata dopo che hanno visto che è impossibile per loro conquistare la capitale. Ora si stanno raggruppando nell’Est e gli ucraini sono molto convinti che lanceranno una grande offensiva nel Donbass”.
“La seconda parola è orrore. Ciò che l’esercito russo si è lasciato dietro è civili morti, città distrutte, bombardamento indiscriminato, come quello che abbiamo visto contro la stazione ferroviaria. Siamo molto preoccupati per le conseguenze umane di questa guerra” ha aggiunto l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera.
Borrell: “Siamo molto preoccupati per le conseguenze umane di questa guerra”
“Siamo molto preoccupati per le conseguenze umane di questa guerra. Mariupol – ha proseguito Borrell – è una città martire, ma quello che sta per accadere sul fronte orientale ci rende molto più disponibili a sostenere l’Ucraina per affrontare questa battaglia”.
“Le battaglie che vedremo nell’est dell’Ucraina avverrebbero anche con l’embargo al gas e al petrolio russo: ciò che fa la differenza in questo momento sono gli aiuti militari” ha detto Borrell aggiungendo che “tutti stanno cercando di ridurre le esposizioni con la Russia dal punto di vista energetico, in modo volontario”.