“Severdonetsk rimane l’epicentro dello scontro nel Donbass. Difendiamo le nostre posizioni, infliggendo perdite significative al nemico”. È quanto ha detto nella notte il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo il quale “la battaglia per Severodonetsk è una delle più difficili” dall’inizio della guerra in Ucraina. “Stiamo difendendo le nostre posizioni – ha aggiunto il presidente ucraino -, infliggendo perdite significative al nemico. Questa è una battaglia molto feroce, molto dura”.
Guerra in Ucraina, la Casa Bianca ribadisce che continuerà a fornire armi a Kiev
“Siamo impegnati a fornire tutte le apparecchiature e gli strumenti necessari all’Ucraina per essere in grado di resistere alle avanzate russe e respingerle dove è possibile” ha detto il consigliere alla Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. “Siamo preoccupati da ogni atto di aggressione della Russia, da ogni centimetro di territorio ucraino che occupano, che bombardano e che distruggono” ha aggiunto il consigliere ribadendo che gli Usa sono impegnati a fornire le armi per consentire a Kiev di resistere.
Intanto la Russia, secondo quanto ha riferito il portavoce del ministero della Difesa, Oleksandr Motuzianyk, sta schierando nuovi carri armati nell’oblast di Zaporizhzhia. Stando a quanto riporta il Kyiv Independent, altri 30 carri armati T-62 sono stati schierati a Vasylivka, un villaggio a circa 35 chilometri a sud di Zaporizhzhia.
Ieri sera, ha confermato su Telegram il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Haidai, l’esercito russo ha attaccato lo stabilimento di produzione di ammoniaca Azot, sempre a Severodonetsk. “La sera dell’8 giugno – ha scritto Haidai – gli invasori hanno colpito due volte impianto Azot di Severodonetsk. Almeno due siti dell’azienda chimica sono stati danneggiati in diverse parti. Uno di questi è un laboratorio di produzione di ammoniaca. Le conseguenze del bombardamento verranno segnalate separatamente”. Il governatore ha affermato che almeno quattro persone sono morte in seguito ai bombardamenti effettuati dalle truppe russe nelle ultime 24 ore.
Il capo militare regionale del Lugansk, Sergiy Gaidai, ha affermato che con armi a lungo raggio occidentali l’Ucraina potrebbe “ripulire (dalle truppe russe) Severodonetsk in due o tre giorni”. “I russi – ha aggiunto – si attengono alle loro tattiche primitive: fuoco di artiglieria pesante, poi tentativi di sfondamento. Lo stesso è accaduto nelle già distrutte Rubizhne e Popasna”.
“Se ci procuriamo rapidamente le armi a lungo raggio occidentali – ha detto Gaidai -, inizierà un duello di artiglieria, la Russia perderà a ovest e i nostri difensori saranno in grado di ripulire Severodonetsk in due o tre giorni”. Il capo militare ha riferito, inoltre, che le forze russe “non controllano la strada Lysychansk-Bakhmut, ma la prendono costantemente d’assalto”.