Carmela Rozza le case e il diritto alla casa le conosce bene. È stata segretaria nazionale del Sunia, la principale organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica che ha per scopo “il riconoscimento del diritto alla casa per ogni cittadino a condizioni compatibili con le esigenze delle famiglie per favorire la mobilità e la soluzione del bisogno alloggiativo”. È stata assessora a Milano ai Lavori pubblici nella giunta Pisapia e assessora alla Sicurezza durante il primo mandato da sindaco di Beppe Sala. Ora è consigliera regionale in Lombardia nelle fila del Partito democratico.
Consigliera Rozza, Giorgia Meloni ha promesso una “legge che prevede lo sgombero immediato delle occupazioni abusive di abitazioni altrui, senza eccezioni e stratagemmi”. Dice che “ogni proprietario, affittuario, assegnatario di immobile, se subirà l’occupazione abusiva della sua casa, avrà lo Stato al suo fianco. Subito!”. Lei che si occupa di questi temi cosa pensa di questa promessa?
“È totale demagogia per almeno due ordini di motivi. Primo: essendo l’occupazione abusiva un reato per operare il reato deve essere ovviamente accertato dall’autorità giudiziaria. Poi c’è il vincolo costituzionale della tutela dei minori che non avendo evidentemente compiuto nessun reato devono essere garantiti. Ovvio che sia un tribunale a dover decidere. Tra l’altro già oggi esiste lo strumento per sgombero immediato in flagranza del reato, come le norme giuridiche stabiliscono. In tutti gli altri casi si deve ovviamente procedere all’accertamento del reato, come prevedono le nostre leggi. Per altro ci sono stati 2 decreti (Minniti e Salvini) che in entrambi i casi sulla tutela dei minori stabiliscono che lo Stato debba offrire una residenza alternativa ai minori e a tutti i soggetti fragili, perché vanno tutelati”.
Quindi dobbiamo aspettarci che, come capita di fronte alla propaganda, ci sia un pezzo di narrazione che manca?
“Osservando i dati dell’osservatorio milanese delle case pubbliche occupate (perché il fenomeno riguarda molto più il pubblico che il privato) ci dovrebbero spiegare piuttosto perché ci siano alloggi pubblici liberi, considerando anche la lunghissima lista di attesa di coloro che sono senza una casa. Poi gli occupanti abusivi non sono tutti uguali: ci sono delinquenti che gestiscono affari illegali (e sono in tutta Italia) poi ci sono le famiglie fragili, a cui lo Stato non è stato in grado di garantire il minimo, cioè un alloggio. Il tema principale non è lo sgombero ma gli appartamenti vuoti. Il centrodestra in Lombardia su questo dovrebbe darci tante spiegazioni, parliamo di almeno 10mila alloggi vuoti. La campagna che andrebbe fatta è garantire il pieno utilizzo degli alloggi pubblici”.
Siamo alla solita colpevolizzazione della povertà?
“Il centrodestra (e anche il terzo polo) che ci accusano di essere ‘il partito della Ztl’ hanno un vero atteggiamento da Ztl. Se il povero diventa degrado, se chi vive con il reddito dii cittadinanza si deve vergognare significa non avere contatto con la realtà. Sul Reddito di cittadinanza io credo che vada migliorato – non ci piove – ma sicuramente dà risposta a chi non è più collocabile nel mondo del lavoro e a cui bisogna dare un minimo di dignità di vita. Non c’è solo colpevolizzazione del povero ma anche di chi abita nelle case popolari. Ricordiamoci che tanti dicono che c’è gente che non ha più diritto di stare nella casa popolare, magari perché ha migliorato il proprio reddito e sono quelli che garantiscono il pagamento degli affitti. Viviamo in un mondo in cui chi ci riesce è bello e bravo e chi non ci riesce non interessa a nessuno. Significa non riconoscere la dignità della povertà. Lo Stato ha il dovere di accompagnare le persone fuori dalla povertà, non di punirle. Per questo il Reddito di cittadinanza va diviso: da una parte il sostegno sociale dall’altra invece l’inclusione lavorativa su cui vanno trovati strumenti veri”.
Però il messaggio della Meloni sembra funzionare…
“Questi messaggi e queste drammatizzazioni giocano per mettere paura agli anziani che se vanno in vacanza temono di ritrovarsi la casa occupata. È un problema che nel privato praticamente non esiste ma che suscita paure nell’anziano che vive da solo. E noi ultrasessantenni siamo maggioranza relativa. Si gioca come sempre sulle paure. Sono le emergenze costruite ad hoc dal centrodestra per fare finta di essere coloro che possono risolverle”.
In sostanza si tratta di terrorismo. E come si può rispondere?
“Sì, io lo chiamo terrorismo sociale. Quel buco si può riempire con un messaggio semplice: non aver più un alloggio vuoto. Questo è il vero tema. Bisogna dare una casa a tutte le famiglie che ne hanno diritto. Proporre unpPiano per alloggi popolari specialmente nella grandi città. Una casa per tutti, per usare slogan immediato, nessun alloggio vuoto e sostegno per aver una casa tutte le famiglie fragili”.
Con il centrodestra al governo cambieranno le cose sul diritto alla casa?
“Purtroppo no. In Lombardia il centrodestra governa da 30 anni. Ci sono case occupate e una gestione da mani sui capelli. Purtroppo continueranno a non fare nulla. Le case popolari del resto diventano protagoniste in campagna elettorale e poi spariscono. A Milano i cittadini delle case popolari vedono tutti i partiti in campagna elettorale e poi non vedono più nessuno”.
Come resistere a questa criminalizzazione della povertà?
“Di questo sono molto preoccupata. I poveri voteranno Meloni e poi non saranno sostenuti. Saranno ignorati. Una delle cose chiare del centrodestra contro i poveri è il loro essere contrari a qualsiasi soluzione sul lavoro povero – perché i poveri sono anche quelli che fanno lavoro povero – ma questo non è un loro problema. Non vogliono soluzioni sul salario minimo e quando parliamo di tagliare il cuneo fiscale a favore dei lavoratori loro chiedono di farlo a favore degli imprenditori. Guardi, che imprese e lavoratori viaggino insieme non c’è dubbio, ma ora bisogna aumentare gli stipendi dei lavoratori. Ma su questo, dal centrodestra, non arriva neanche una parola”.
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