di Marco Castoro
Ieri Paolo Ruffini, oggi Mauro Mazza. I direttori di rete che vengono rimossi dai loro incarichi finiscono poi per essere reintegrati dai giudici. Il tribunale del lavoro di Roma, infatti, dopo il caso dell’ex direttore di Raitre, ha accolto il ricorso dell’ex direttore di Raiuno contro la rimozione e ha disposto il suo reintegro in ruolo equivalente o uguale a quello svolto fino al 31 dicembre 2012. Mazza ricopriva una posizione manageriale, mentre gli incarichi proposti dalla Rai prevedevano posizioni giornalistiche. Si tratta della prima vera sconfitta dell’era Tarantola-Gubitosi. A Mazza sono stati offerti in questo periodo interlucotorio gli editoriali di RaiNews e la qualifica di caporedattore Tgr alla sede di Trieste. Mentre il cda di Viale Mazzini si è espresso a suo tempo con il parere negativo alla soluzione che avrebbe rappresentato il cacio sui maccheroni e risolto l’annosa questione: la presidenza di RaiCinema. Un incarico che Mazza avrebbe accettato ponendo fine al braccio di ferro. E invece in quella circostanza Gubitosi se l’è giocata male. In tante occasioni la vita ci insegna che non bisogna stravincere. Ora non sarà facile risolvere il problema. Reintegrare Mazza a Raiuno sarebbe per Gubitosi compiere un clamoroso passo indietro: screditare il lavoro di Giancarlo Leone, voluto a ogni costo dal direttore generale. In ballo c’è sempre la nomina a direttore di Raisport. L’attuale responsabile, Eugenio De Paoli, è reduce da un’ottima stagione. Ha saputo difendersi nonostante la perdita di alcuni diritti importanti come la Formula 1 e la Champions League. Tuttavia è stato egli stesso a chiedere il trasferimento in Brasile. Quindi per Mazza si potrebbe aprire una soluzione. Resta in piedi una domanda: la direzione di Raisport è equiparabile a quella di Raiuno?