Secondo Roberto Gualtieri, Roma ha sostenuto una prova positiva in tema di rifiuti durante le vacanze pasquali, con una struttura che, nelle sue parole, ha consentito di reggere “decorosamente”. Forse al sindaco dem sono sfuggiti i cumuli di spazzatura e i cassonetti strapieni dopo il weekend festivo, complice di certo anche un record storico di turisti.
Il sindaco di Roma Gualtieri è certo che il percorso intrapreso per superare l’annosa emergenza rifiuti sia quello giusto
Ma Gualtieri è certo che il percorso intrapreso per superare l’annosa emergenza rifiuti a Roma sia quello giusto e non permetterà, come ha sottolineato ieri durante il consiglio comunale straordinario su Ama, che si interrompa. Migliorare il decoro urbano, incrementare la raccolta differenziata e sviluppare la logistica e l’impiantistica, con un occhio, è ovvio, all’inceneritore, sono gli obiettivi che il sindaco dem intende raggiungere grazie a un piano di investimenti pari a oltre 700 milioni di euro. Non sembra avere alcun dubbio: la strategia vincente per rendere Roma finalmente pulita e all’altezza delle altri grandi capitali europee, a suo avviso, è proprio questa.
Ma intanto i dem, proprio sul fronte dell’inceneritore, cavallo di battaglia di Gualtieri, sono tutt’altro che compatti. Lo dimostra la nomina nella segreteria del nuovo Pd di Elly Schlein di Sandro Ruotolo, contrario alla realizzazione del termovalorizzatore capitolino, così come la sua compagna di segreteria Annalisa Corrado, nominata responsabile dell’Ambiente. Insomma, adesso i bastoni tra le ruote a Gualtieri glieli mettono direttamente quelli del suo partito, ma il primo cittadino sembra deciso a proseguire sulla strada tracciata ormai un anno fa. “Il Sindaco Gualtieri”, dice il consigliere capitolino 5 Stelle, Paolo Ferrara, raggiunto da La Notizia, “alimenta una Confusione nazionale con la C maiuscola.
La questione dell’inceneritore ha mandato in tilt il Campidoglio, anzi è il caso di dire le correnti dell’ufficio di Gualtieri. Il sindaco poi vuole raggiungere il 60% di differenziata entro il 2025”, continua, “certificando così che bruciare i rifiuti non serve”. Durante il suo intervento in Aula, il sindaco ha dichiarato infatti che la raccolta differenziata attualmente si attesta intorno al 45,9% e che l’obiettivo è appunto quello di farla arrivare al 60% entro il 2028 con l’auspicio, addirittura, di raggiungere il risultato entro la fine della sua consiliatura.
In Campidoglio intanto il Movimento 5 Stelle e la Lista Civica Raggi fanno fronte comune e intimano al Pd di scegliere da che parte stare: “Fra schemi di correnti che saltano, fughe in avanti più o meno spontanee, nomine di ecologisti ‘anti-inceneritori’ nella nuova segreteria di Schlein e proposte da parte di rinomati neo-dirigenti dem su ipotetici referendum per dire sì o no all’opera monstre, il Pd è l’emblema del bailamme nazionale”, scrivono in una nota.
Primi dubbi sul termovalorizzatore pure nel Pd
“Ambivalente e in piena confusione riguardo alla costruzione dell’inceneritore, che è la chiave di volta della politica del prossimo futuro, il Partito del Nazareno deve ancora decidere da che parte stare: sta con gli ecologisti ma al contempo accetta (suo malgrado?) di inquinare perché non ha le capacità per far pulire la città, insegue un progressismo che pare solo di facciata e porge il fianco agli appetiti imprenditoriali meno green che ci sono sul mercato. Quando troveranno il bandolo della matassa e decideranno di scioglierlo, lo facciano sapere”, concludono i gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Raggi.
Gualtieri, dal canto suo, difende strenuamente le scelte che ha fatto, ma opposizioni, cittadini e associazioni contro l’inceneritore non intendono di certo lasciare il campo di battaglia proprio adesso.