Svolta in Groenlandia dove alle elezioni legislative, ribaltando tutti i pronostici della vigilia, a trionfare è il partito indipendentista di centrodestra Demokraatit, che, con lo scrutinio ormai prossimo alla conclusione, risulta largamente in testa con il 29,9% dei voti. A certificarlo sono i dati ufficiali della commissione elettorale centrale dell’isola danese, secondo cui al secondo posto si colloca Narelak, altra forza di opposizione, considerata la più favorevole a un immediato ‘divorzio’ dalla Danimarca.
Netta appare la sconfitta del governo uscente guidato dal premier Múte Bourup Egede. Con 28.600 dei 40.300 voti scrutinati, il partito di opposizione Demokraatit registra un netto balzo in avanti, guadagnando circa 20 punti percentuali rispetto alla precedente tornata elettorale.
La Groenlandia svolta a destra e vede avvicinarsi l’indipendenza dalla Danimarca
Il partito al governo, Inuit Ataqatigiit, guidato da Egede, ottiene il 21,4% dei voti, un risultato inferiore rispetto alle precedenti elezioni del 2021, quando aveva conquistato 12 dei 31 seggi del Parlamento groenlandese, formando così un governo con il partito Siumut.
L’altra forza di opposizione, Narelak, si afferma come seconda forza politica con il 24,5% dei consensi. Martedì i groenlandesi si sono recati alle urne per eleggere i membri del Parlamento che daranno vita alla nuova legislatura. Il rinnovato assetto parlamentare potrebbe aprire la strada a un referendum sull’indipendenza della Groenlandia, che resta sotto il dominio danese.
Ex colonia della Danimarca fino al 1953, la Groenlandia fa ancora parte del regno danese, ma dal 2009 gode di un’ampia autonomia, con la possibilità di autogovernarsi e gestire la politica interna in modo indipendente. La Danimarca, invece, è membro dell’Unione Europea dal 1973 e della NATO dal 1949.