La proposta del Movimento 5 Stelle sui vitalizi è stata calendarizzata all’ufficio di presidenza della Camera la prossima settimana. La presidente dell’Aula di Montecitorio, Laura Boldrini, ha promesso ai pentastellati di discutere il testo che si propone di equiparare la pensione dei parlamentari a quella di tutti i cittadini. Beppe Grillo sul proprio blog ha esultato, incassando di fatto una prima vittoria. Ma il presidente dell’Inps, Tito Boeri, uno dei paladini della lotta al vitalizio, ha frenato gli entusiasmi: “La proposta non interviene sui vitalizi in essere e quindi i risparmi saranno molto contenuti visto che il taglio insisterà solo sugli attuali parlamentari, quelli che devono ancora percepire il vitalizio, concentrandosi su quella parte di soggetti che ha già subito delle riduzioni salvando invece coloro che da anni percepiscono vitalizi molto alti”.
Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ha comunque rilanciato: “Se sei una persona normale, devi lavorare anche quarant’anni. Se sei un parlamentare basta che sta 4 anni e 6 mesi in Parlamento e maturi un vitalizio mascherato”. Quindi l’esponente del M5S ha lanciato la palla ai deputati del’Ufficio di presidenza sulla proposta: “Non la devono votare mille parlamentari, ma trenta. Il destino dei vitalizi è in mano a pochi parlamentari”. Dal Pd, però, è arrivata la bacchettata: “Il grande bluff del M5s consiste in una proposta impraticabile che non tocca i vitalizi ante 2013”, ha affermato la deputata renziana Alessia Morani.