Beppe Grillo ha chiesto la resa al Pd e alla galassia paraPiddina, includendo nella lista anche Bersani e Vendola. Il motivo? La vittoria del Movimento 5 Stelle è certa per il suo fondatore, che così già canta vittoria. “Arrendetevi, perché noi non abbiamo così tanti casi clamorosi dietro credere di potersi nascondere, per una ragione molto semplice: la gente non ci crede, come non crede più a voi personalmente, ma proprio come uomini, insomma… esseri umani”, ha scritto sul suo blog Grillo. “Non serve ostinarvi nelle vostre ridicole danze, quando tutti i Buzzi d’Italia avranno finito di parlare non vi salverà dire ‘no, io non sono più del PD’. La responsabilità penale è personale, ma non solo quella penale, lo è la responsabilità in tutti i sensi. Allora accettate il mio abbraccio e le mie scuse anticipate, se non andiamo più bene come pretesto della vostra dissoluzione”, ha aggiunto il comico.
Nel lungo post, spiega le ragioni per cui i pentastellati vinceranno, a suo dire, le prossime elezioni: “Noi vi sconfiggeremo perché voi siete il vecchio, noi il nuovo. Gli elettori sanno che (ad esempio) volendo l’acqua pubblica intendiamo preservare dal liberalismo selvaggio il bene e l’interesse dei cittadini. E’ soltanto un esempio: i nostri elettori sanno che potranno capire se ci stiamo battendo e quando ci saremo riusciti, gli elettori”.
Nel suo ragionamento Grillo attacca ancora gli avversari: “Sottomessi ad un capetto da cortile, spaventati dalle incertezze dei vostri poco invidiabili futuri personali e tentati come siete di trasformarvi in una nuova democrazia cristiana… cosa trovate da dire? Che io sono un despota!” “Straziati e lividi di invidia – ha proseguito – per non poter essere mai trasparenti (neppure i ristoranti intorno a Montecitorio prendono per sicure le vostre prenotazioni) vi abbracciate come pugili suonati al vostro avversario. E io ricevo il vostro abbraccio perché capisco, e voglio consolarvi, in fondo per essere dei semplici rappresentanti di banche e multinazionali ve la state davvero passando troppo”.