Ieri è uscito sul blog di Beppe Grillo uno strano articolo dal titolo esemplificativo “La finanza che devasta”. Inizia così: “La memoria di molte persone è breve e, similmente all’ingenuità, è di solito inversamente proporzionale alla cultura posseduta. Ecco pertanto che la “lezione” della grande crisi del 2007/2008 è stata da molti già dimenticata; complice il circolo vizioso tra la finanza stessa, la politica, le grandi imprese, e i mass media che troppo spesso sono finanziati dai tre soggetti suddetti”.
Successivamente Grillo punta il dito su un suo vecchio cavallo di battaglia e cioè la speculazione finanziaria: “Perciò, nonostante sia ormai un dato storico assodato e incontrovertibile che la grande finanza è strutturata su un fragilissimo piedistallo di scommesse e speculazioni, tanto rischiose quanto immorali, si continua a non apportare i necessari aggiustamenti, e a subire pertanto gravissime e costosissime conseguenze in termini tanto economici quanto umani”.
Nel seguito si parla di tassare i giganti del web, una posizione fino a qualche anno fa non molto popolare nel Movimento che vedeva la rete come unico referente ed una sorta di Santo Graal. Parla anche di Costituzione Grillo e del valore sociale dell’impresa e conclude chiedendo una tassa contro le speculazioni finanziarie, con un agire politico: “Questa tassa non peserebbe sulle tasche dei cittadini “normali”, ma solo su quei soggetti che operano pesantemente sui mercati speculativi, mentre viceversa porterebbe nelle casse pubbliche dell’Ue circa 200 miliardi di euro. Il Parlamento Europeo ne parla dal 2011, da 10 anni! Non possiamo più aspettare, il M5S e l’Italia indichino la direzione!”.
Insomma un post strano e che richiede qualche tentativo di interpretazione. Quello di ieri è il primo intervento rilevante dopo il famoso video sul presunto stupro del figlio e dei suoi amici ed è un post di chiaro indirizzo politico. Cosa sta chiedendo il fondatore dei Cinque Stelle ai suoi in un momento che dopo l’uscita di scena di Davide Casaleggio sta arrivando l’ex premier Giuseppe Conte? Quest’ultimo sarà infatti chiamato a gestire, come primo azionista della maggioranza Draghi, l’immenso effluvio di denari che arriveranno dalla Ue tramite il Recovery Fund e il post parla di soldi e finanza etica.
C’è un possibile nesso tra questi due eventi che appaiono ad una prima occhiata separati? Grillo sta cercando di dire qualcosa a Conte? Si tratta di un suo ritorno dopo la pausa seguita alla vicenda del già citato video? Grillo vuole avere un ruolo più politico di prima, visto che ora ci sarà Conte che però, da leader politico è ancora una incognita mentre a livello istituzionale se l’è cavata bene, anzi è stata una vera sorpresa ed un a risorsa che si è trovata a gestire una situazione difficilissima e cioè una pandemia che ha avuto il suo fulcro occidentale proprio nell’Italia.
Sono tutte domande che aspettano una risposta, ma senza dubbio legittime perché se è vero che la piattaforma Rousseau, in attesa dell’arrivo di sostituto che si potrebbe chiamare Voltaire (che era un acerrimo nemico di Rousseau), non c’è più, il blog di Grillo, da cui iniziò tutto, c’è ancora e sforna ogni giorno post, alcuni di ordinaria amministrazione, più che altro note tecnologiche con relative sue riflessioni, ma alcuni invece vogliono essere dei “pizzini” per chi deve capire.