Il capo politico Beppe Grillo è tornato. Ed è subito in campo per difendere la decisione della sindaca di Roma, Virginia Raggi, di affidare l’assessorato al Bilancio ad Angelo Mazzillo, che ha un passato nel Pd nell’orbita veltroniana e sostenitore di Nicola Zingaretti nella corsa alla segreteria regionale dei democratici. “Non sarà mica un reato. Anche io ho avuto la tessera del Pd, non ve l’ho mai detto? Mi sono iscritto ad Arzachena”, ha ricordato l’ex comico al termine di una cerimonia a Mirandola.
Anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, è intervenuto per chiudere la questione: “Siccome adesso non si può più dire che non c’è una giunta a Roma, perché abbiamo riempito tutte le caselle, si inventa un’altra polemica”. “Io penso – ha concluso Di Maio – che adesso la giunta si debba mettere a lavorare per i romani – rimarca Di Maio -. Virginia Raggi ha fatto delle scelte per competenze, per qualità e per profili professionali”.
Fine dei tabù a 5 Stelle
L’ex candidato del Pd a Roma, Roberto Giachetti, ha commentato con ironia la nomina di Mazzillo. “Noi dobbiamo ringraziare Virginia Raggi, perché sta iniziando a far cadere una serie di tabù di M5S”. “Prima ci avevano spiegato che le persone non solo indagate, ma anche solo intercettate ancorché senza avviso di garanzia, non avrebbe mai potuto partecipare a una giunta, perché erano unte dalla disgrazia.Questo è stato già sfatato, perché ci sono assessori indagati che continuano a fare assessori e anzi vengono difesi dalla sindaca e dal Movimento 5 Stelle”, ha argomentato Giachetti.
Infine l’esponente dem ha evidenziato: “Adesso hanno fatto cadere anche il secondo tabù, cioè che le persone che hanno fatto attività politica in altri partiti fossero ‘mostri’ da tenere lontani, ma ci sono persone che sono state candidate, o entrano a pieno titolo a svolgere ruoli fondamentali come quello dell’assessore al Bilancio. Ben venga, basta che da domani il primo grillino che dice qualcosa contro di noi su questo tema, qualcuno gli dica di stare zitto”.