Non ci sarà neanche questa settimana la presentazione del nuovo M5S targato Giuseppe Conte. Se nei giorni scorsi si parlava di accordo già chiuso e ci si preparava a un evento di “lancio” imminente, il progetto ha subito un nuovo rallentamento. Restano infatti alcuni nodi da sciogliere tra il garante Beppe Grillo e il leader in pectore: al fondatore non sarebbe stato dato abbastanza tempo per analizzare i vari documenti e ci sarebbero alcuni punti sui quali non è d’accordo, a partire dal rischio che il suo peso di indirizzo politico venga ridimensionato.
Molti giornali parlano del tema – sicuramente di difficile soluzione – del tetto dei due mandati, sul quale Grillo è stato più volte chiaro: nessuna deroga. “È un argomento che piace ai quotidiani – spiega però una fonte accreditata dei pentastellati – Ma non ha alcun legame con la realtà: non è un tema che oggi è sul tavolo”. Secondo quanto risulta, infatti, nello statuto ideato da Conte non sarebbe neanche menzionata la questione. E la ragione è presto detta: qualunque sia la decisione che verrà presa, le prossime elezioni politiche ci saranno nel 2023, dunque sarebbe decisamente prematuro (e inopportuno) scoprire le carte già ora.
Il tema è, invece, un altro: a lavorare sull’assetto del nuovo M5S sarebbe stato quasi esclusivamente Conte con alcuni suoi fedelissimi, di fatto escludendo i big e, soprattutto, proprio Grillo. “Il rinvio della presentazione del Movimento targato Conte è semplicemente il frutto del fatto che Grillo ha deciso di far sentire la sua voce”, spiegano ancora fonti Cinque stelle. In altre parole: il garante vuole continuare ad essere il garante, anche perché la benedizione ultima che ha dato l’avvio alla carriera politica a capo dei pentastellati di Conte è arrivata proprio dal fondatore del nuovo Movimento.
Questo non vuol dire che ovviamente non ci siano argomenti e tematiche da discutere. Ma ad oggi se da una parte non c’è alcuna “grana doppio mandato”, è altrettanto vero che il ragionamento da risolvere è sul metodo: Grillo vuol essere maggiormente coinvolto da un Conte che, preso da un profondo lavoro di renovatio, ha forse escluso molti.
RINVIATO, NON ANNULLATO. L’esito della querelle è, forse, fantozziano: un evento annunciato è stato per l’ennesima volta rinviato. Ma occorre anche non ingigantire, avvertono dagli ambienti del Movimento: la presentazione dei nuovi Cinque stelle è slittata da giovedì a lunedì. Tre giorni di ritardo, non di più. “Segno evidente del fatto – chiosano ancora i pentastellati – che una soluzione ovviamente Conte e Grillo la troveranno: non c’è alcuna intenzione di rompere il rapporto, ma quella di trovare un rimedio. Figuriamoci se Conte non vuole mantenere Grillo come garante…”, assicurano ancora dal Movimento.
IL GRAN RITORNO. Ad attendere col fiato sospeso l’annuncio ufficiale di quello che il Movimento sarà, è anche un ex fedelissimo di Davide Casaleggio che, proprio ieri, ha deciso di lasciare l’associazione Rousseau per tornare tra i Cinque stelle. Parliamo, cioè, di Pietro Dettori (leggi l’articolo). “La strada che ho scelto io è diversa – ha scritto du Facebook – Perché io nel Movimento ci credo ancora. Chi mi conosce sa che con il Movimento ho un rapporto quasi carnale. Nel futuro del Movimento ci credo innanzitutto perché mi fido di Grillo – spiega – Beppe è il nostro garante e nei momenti più critici della nostra storia è sempre stato lucido”. E lo sarà ancora a lungo a quanto pare.