“Cinque anni che non ci sei, ma vedessi quello che sta succedendo”. Inizia così il video tributo di Beppe Grillo per ricordare l’amico e co-fondatore del MoVimento 5 Stelle, Gianroberto
Casaleggio a cinque anni dalla scomparsa, nell’ambito della settimana di iniziative di Sum#05, kermesse online inaugurata lo scorso lunedì dal figlio Davide. E dall’intervento, fra gli altri, di Alessandro Di Battista.
Cinque anni senza Casaleggio Sr. Nel segno del divorzio M5s-Rousseau
“Comunque noi stiamo andando avanti – continua Grillo, nel suo stile – facciamo cambiamenti. Gente che se ne va, gente che torna, gente che va nei gruppi misti, stra-misti, gente che ha delle rivoluzioni culturali, dei mancamenti di intelligenza. Abbiamo delle psicopatologie, ci vorrebbe un neurologo…”. Oltre al neurologo quasi sicuramente ci vorrà un avvocato per dirimere le controversie fra l’Associazione Rousseau e i pentastellati, perché le strade del figlio del fondatore e quelle del nuovo Movimento Cinque Stelle a guida Giuseppe Conte sembrano vicine a dividersi non “pacificamente”.
La richiesta è sempre la stessa, l’argent: saldare i debiti rivendicati. “Come Associazione Rousseau siamo costretti, a causa dell’enorme ammontare di debiti, a definire una data ultima: il 22 aprile 2021”, si leggeva in un articolo pubblicato sul Blog delle Stelle una settimana fa. E ancora: “Qualora i rapporti pendenti non verranno definiti entro questa data, saremo costretti a immaginare per Rousseau un percorso diverso, lontano da chi non rispetta gli accordi e vicino, invece, a chi vuole creare un impatto positivo sul mondo”. E la data ormai è prossima.
In ogni caso “Per noi il 22 aprile – si legge sul blog – sarà, comunque vada, un nuovo inizio, trasparente, deciso e leale. E, soprattutto, insieme a chi dimostrerà di essere tale”. Anche ieri l’Associazione Rousseau in un post sul Blog delle Stelle dal titolo “Aperti alle critiche. Le sei fake news su Rousseau della settimana” è ritornata sull’argomento con un lungo post sul blog ufficiale del M5s.
Per ribadire che “I parlamentari del MoVimento 5 Stelle, attraverso i contributi mensili, hanno pagato l’erogazione di servizi essenziali per mantenere in piedi l’infrastruttura organizzativa, amministrativa, burocratica, formativa e comunicativa del M5S. Che consente la partecipazione di oltre 190 mila iscritti, portavoce e cittadini alla vita politica, nonché per la tutela legale del Garante e di tutti gli organi politici del MoVimento”.
Show di Grillo al Sum#05: ci vorrebbe un neurologo. Ma tra il figlio del fondatore e i 5 Stelle l’idillio è finito
“Tali servizi non hanno avuto un costo di 500 mila euro come falsamente affermato, ma sono dettagliatamente descritti in tutti i bilanci pubblici dell’Associazione Rousseau”. Altro nodo particolarmente spinoso – e argomento divisivo anche nelle file del MoVimento è quello del limite. E anche ieri Davide Casaleggio ha tenuto a precisare, come già ampiamente fatto da Di Battista il primo giorno di Sum, che è previsto nel codice etico. Ed è già nei regolamenti elettorali del Movimento.
“Tale limite rappresenta un principio consolidato sin dalle origini del MoVimento dai fondatori Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Come emerso nel in uno dei tre principi del V-Day e in altre manifestazioni. Tale principio è stato ribadito dagli iscritti anche dagli Stati Generali del M5s dello scorso autunno e dal garante Beppe Grillo nelle ultime settimane”, è stato ribadito. Il percorso verso la leadership di Conte non è ancora stato definito. Le votazioni su Rousseau sono congelate e i ricorsi degli espulsi preoccupano lo stato maggiore grillino. L’urgenza di uscire da questo stallo diventa ogni giorno più impellente.