Un retroscena di Repubblica sulla candidatura di Ferruccio Sansa in Liguria infiamma il venerdì di casa M5S. L’intesa, faticosamente trovata tra Pd e Cinque Stelle, sul nome del giornalista del Fatto Quotidiano Ferruccio Sansa sarebbe fortemente messa in dubbio, se non addirittura osteggiata, e dal Garante del Movimento e dall’ex capo politico Luigi Di Maio. Che avrebbe dichiarato: “Non si può candidare chi ci è sempre andato contro”. Beppe Grillo allo stesso ministro degli Esteri avrebbe confidato: “Mi ha sempre attaccato”. Grillo reagisce al suo solito modo: con l’ironia. E pubblica sul suo blog un post in cui rivede il “suo” listino personale, ritoccandolo consistentemente verso l’alto, per interviste e foto per l’anno in corso e per il 2021, “onde – dice – evitare strani appostamenti e inseguimenti spiacevoli”.
Il prezzo per interviste scritte (“con invio di domande via mail, minimo 5 domande”) passa da 1000 a 2000 euro “a domanda”. Per le interviste al Garante giornali e riviste vedono schizzare il budget dai precedenti 1000 a 5000 euro questa volta a minuto, per un minimo di 8. Quanto a interviste tv, radio e social, si passa dai precedenti 2000 a 10 mila euro, sempre al minuto e sempre per un minimo di 8. Il tutto, Iva esclusa, precisa sempre la brochure. Ironia a parte, pare che il Garante qualche perplessità all’inizio sulla persona di Sansa l’avesse avanzata. Un’ombra fugata, successivamente, in nome di quell’alleanza dem-5Stelle di cui è accanito fan insieme col premier Giuseppe Conte e il numero uno del Pd Nicola Zingaretti.
Discorso leggermente diverso per il ministro degli Esteri. Fonti parlamentari a lui vicine hanno spiegato a La Notizia che “Di Maio non ha stoppato nessuno, anche perché, non essendo più il capo politico M5S, non potrebbe farlo. Sul nome di Sansa ha voluto solo mettere agli atti un pensiero, e cioè che, per dar vita all’alleanza Cinque Stelle-Pd in Liguria, decisa dalla base, si è accettato un candidato che in passato ha più volte sparato a zero non solo contro il Movimento ma anche contro il Pd”. A fare chiarezza e a blindare la candidatura di Sansa ci pensano i big del Movimento chiamati in causa. Il primo a dare un segnale che il M5S è compatto e non ha alcun ripensamento sul nome del giornalista è Vito Crimi.
Il capo politico telefona al candidato indicato da Pd e Cinque Stelle per sfilare a Giovanni Toti la guida della Liguria e gli conferma il sostegno del Movimento. “Sì, ci siamo sentiti – conferma Sansa – ha detto che il Movimento ha scelto compatto sia a livello regionale che nazionale, che sono molto contenti. Sapevano quando mi hanno scelto che sono un giornalista rompiscatole: le ho rotte al Pd, ai 5 Stelle. è un po’ la mia ragione sociale. Non sottovaluto il travaglio nel Pd e anche per certi aspetti nel M5S. è la candidatura di una persona che ha anche espresso delle critiche. Vorrei vedere se Lega, FI o FdI saprebbero scegliere delle persone che li hanno criticati”.
A mettere in fuga dubbi di sorta ci pensa lo stesso Grillo che dopo contatti con Crimi e lo stesso Di Maio conferma la sua benedizione all’intesa trovata su Sansa, poi certificata pure dal Blog delle Stelle. Rimangono agli atti le perplessità di Di Maio. Ma chi gli è vicino assicura che il ministro rispetta le scelte del Movimento, nella convinzione che si debba lavorare “uniti e compatti”. Chi, invece, non appoggerà Sansa è Italia viva. Il no viene ribadito allo stesso giornalista dalla parlamentare ligure renziana Raffaella Paita per ragioni di “incompatibilità”.