Veste i panni di un novello Macron il premier Mario Draghi in conferenza stampa (qui il video) per annunciare le misure contenute nel nuovo decreto anti-Covid sull’utilizzo del green pass e sulla revisione dei parametri per l’assegnazione dei colori delle Regioni. “Il green pass – dice – non è un arbitrio ma una condizione per non chiudere le attività produttive”. Gli italiani si vaccinino, devono proteggere sé stessi e le loro famiglie, è il suo appello. L’economia si sta riprendendo, cresciamo a ritmi più robusti degli altri paesi europei, ma le varianti fanno paura.
“I provvedimenti di oggi sono importanti – dice – perché introducono il passaporto, la certificazione verde su base abbastanza estensiva, ma dobbiamo ricordarci che il merito del miglioramento è stato della campagna vaccinale”. Su quest’ultimo fronte dice l’obiettivo è stato centrato: “Oltre la metà degli italiani ha completato il ciclo vaccinale, l’obiettivo di Figliuolo è stato superato. La pressione sugli ospedali è fortemente diminuita”.
E ancora: “Il green pass è una misura con i quali i cittadini possono continuare a svolgere attività con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. E’ una misura che dà serenità, non che toglie serenità”. L’obbligo del green pass per l’accesso a diverse attività entra nel decreto, ma la sua introduzione è posticipata di due settimane per dare il tempo necessario di uniformarsi alle regole: entrerà in vigore il 6 agosto con tamponi a costo calmierato per le famiglie e per chi non può vaccinarsi.
Il certificato verde – valido già solo con una dose o con test negativo entro le 48 ore – sarà necessario per ristoranti al chiuso, spettacoli all’aperto, centri termali, piscine, palestre, fiere, congressi e concorsi. Servirà anche nei bar ma non per consumare al bancone, anche se al chiuso. Non ripartiranno le discoteche, con i gestori ora nuovamente in protesta. Ma, è stato annunciato, arriveranno 20 milioni per le attività chiuse causa Covid.
Per chi viola le regole c’è una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni. Definite anche le soglie massime di ospedalizzazione che determineranno, più dell’incidenza, l’assegnazione dei colori alle Regioni: sotto il 10% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e sotto il 15% nei reparti ordinari si resta in zona bianca, oltre quella soglia si va in gialla. Sforando invece rispettivamente con il 20 e 30% si passa in arancione e con 30 e il 40% c’è la zona rossa.
E’ stata anche confermata la proroga dello stato di emergenza, fino alla fine del 2021. Preoccupazioni sono emerse durante la riunione tra il governo (era presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofali) e le Regioni sull’utilizzo del green pass e sul cambio dei parametri. Sulle soglie individuate dall’esecutivo a protestare sono stati soprattutto i presidenti delle piccole Regioni che già durante la Conferenza delle Regioni avevano sottolineato il rischio di penalizzare i piccoli territori nella stagione estiva.
Per quanto riguarda l’utilizzo del green pass sono stati avanzati dei dubbi legati per esempio ai lavoratori delle attività per le quali sarà obbligatorio. Le Regioni hanno sottolineato al governo anche la necessità con il green pass di avere dosi di vaccino a sufficienza. Restano dei nodi, come la ripresa della scuola in presenza, i trasporti e l’utilizzo del lasciapassare anche per l’accesso ai luoghi di lavoro. Il capitolo istruzione e l’eventuale obbligo di vaccino per docenti e personale, ma anche il tema del green pass nei luoghi di lavoro saranno oggetto di una nuova riunione, probabilmente la prossima settimana.