“Il passaggio ad un’economia verde, da un modello di sviluppo a spese del pianeta ad un modello di sviluppo a favore del pianeta, creerà enormi opportunità: lavoro, benessere diffuso ma durante la transizione c’è un problema di riconversione, di aggiornamento, si gioca tutto sull’asse dei tempi, equilibrati, in fretta ma non troppo”. È quanto ha detto a Radio24 il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.
“Gli impianti rinnovabili si possono istallare ma anche disinstallare – ha aggiunto il ministro -, la pala e il fotovoltaico si rimuovono, ora dobbiamo accelerare la transizione, il problema climatico è più urgente piuttosto che salvaguardare di una certa visione, è tutta roba reversibile il cambiamento climatico no, il paesaggio, soprattutto in Italia è fondamentale, ma si troverà la sintesi”.
Sul nucleare Cingolani ha spiegato che “il mondo si sta interrogando, io rimango della mia posizione: sono dell’idea che le centrali di vecchia generazione non vadano fatte, sono dell’idea che vada investito enormemente, noi pensiamo alla transizione 2030 nel frattempo speriamo nell’arrivo di alcune soluzioni, piccoli reattori modulari che per esempio sta sperimentano la Rolls Royce, che si rivelino sicure, verdi ed economiche”.
Anche Greta ha risposto recentemente e parlava di nucleare, certo non la considero un punto di riferimento, tanto meno tecnico, ma visto che viene tanto ascoltata, anche lei l’ha detto”. Per Cingolani “la neutralità tecnologia implica che noi qualunque soluzione troveremo in futuro, realmente verde e sicura, la dovremmo adottare senza avere pregiudizi, il mondo si sta muovendo in quella direzione”.