Graziella Pagano è venuta a mancare nella giornata di domenica 19 settembre 2022. Una vita in politica come militante nella Sinistra con cui ha portato avanti diverse battaglie sociali. Era malata da tempo di tumore ma non ha mai voluto abbondonare il mondo della politica.
Graziella Pagano, chi era l’ex senatrice morta a Napoli
Graziella Pagano aveva 77 anni e da tempo era malata di tumore, di cui aveva più volte parlato in pubblico. La Pagano lascia un figlio. Lorenzo, giornalista professionista e componente dello staff del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Una vita in politica, infatti è stata senatrice del centrosinistra dal 1992 al 2006, europarlamentare dal 2008 al 2009. L’ex senatrice era in lista per il collegio plurinominale con Italia Viva. La sua avventura politica è iniziata nel Partito Comunista Italiano: fu consigliera comunale a Napoli dal 1987 al 1992 prima di essere eletta al Senato. Nel secondo governo guidato da Romano Prodi fu consigliera politica di Prodi. Dal 2010 al 2011 fu invece assessora al Turismo nella giunta di Napoli durante il mandato della sindaca Rosa Russo Iervolino. Nel 2019 aveva lasciato il Partito Democratico per aderire ad Italia Viva.
Pagano ha lasciato un ultimo messaggio su Facebook: “Cari Amici, Cari Compagni la mia battaglia finisce qui. Prima di ‘passare dall’altra parte’, vi lascio un grande abbraccio e un ringraziamento sincero. In questi anni non mi avete mai fatto sentire sola e ho sempre sentito forte il vostro affetto e la vostra vicinanza. Anche per questo ho accettato di candidarmi. Non per tornare, ma per rappresentare una comunità. Alla quale sentivo di appartenere. Donne e Uomini giovani e meno giovani che mi hanno permesso di fare quello che ho fatto, in politica e non solo, e ai quali sarò sempre legata. Purtroppo la mia malattia ha avuto la meglio: ma ho combattuto con vigore fino alla fine. E me ne sto andando con la mia dignità, non consentendole di trasformarmi in quella che non sono. Adesso è tempo di volare in cielo. Andrò a dare battaglia anche lì, mi conoscete. Affido a mio figlio Lorenzo, il grande amore della mia vita (stategli vicino, per favore) queste ultime parole e un invito a non disperarvi. Non voglio sapervi tristi, non voglio sentirvi smarriti. Andate avanti come se nulla fosse successo, continuate a fare quello che stavate facendo. Interrompete la campagna elettorale solo per venire al mio funerale, se vi va. Io vi lascio così, orgogliosa e fiera di avervi avuto ancora una volta al mio fianco. Di essere stata parte di una storia meravigliosa fatta di impegno civile collettivo, di sfide appassionate, di politica nobile mai disponibile all’accattonaggio ma sempre rigorosa e con le mani pulite. Il 25 Settembre sarò in Paradiso (se mi vorranno), il mio seggio scatterà lì con buona pace dei miei avversari interni ed esterni. Voi però non fate scherzi, continuate a lavorare anche perché da lassù vi posso controllare più facilmente. Il mio tempo in terra è scaduto, vi mando un ultimo bacio. Arrivederci, La Leonessa”. I funerali si terranno a Napoli martedì 20 settembre, alle ore 17, presso la Basilica Santuario del Carmine Maggiore.
La prima donna ad ispirare le unioni civili
La Pagano sarà ricordata in particolare per essere stata la prima donna ad ispirare le unioni civili. L’ex senatrice è stata la promotrice dei Dico (disegno di legge italiano sui Diritti dei Conviventi), la prima proposta di legge per normare le unioni civili. Non solo perché le sue battaglia, nella sua lunga vita nella Sinistra, sono state anche per i più deboli. La Pagano fu determinante da presidente della Commissione edilizia scolastica per la costruzione di alcuni plessi scolastici, in particolare nella zona di Chiaiano. Ma forte fu anche l’impegno per tutto il mondo della scuola dal quale proveniva, avendo insegnato per molti anni materie letterarie, prima di iniziare la sua lunghissima carriera politica.
Inoltre, da parlamentare fu cofirmataria della prima legge per inasprire le pene contro la violenza sessuale e, in stretto contatto con l’allora ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer.