La visita di Luigi Di Maio in India segna il ritorno di un ministro degli Esteri italiano dopo dieci anni di assenza. Di Maio è infatti il primo capo della diplomazia a tornare in terra indiana dal 2012, dopo la crisi dei due marò. L’ultima volta era stato l’allora titolare della Farnesina Giulio Terzi.
La missione a Bangalore e Nuova Delhi di Di Maio rappresenta quindi un importante segnale di rilancio della partnership bilaterale e delle relazioni economiche tra Italia e India. Lo stesso Di Maio, infatti, ha affermato: “Questa visita in India e l’istituzione del Consolato generale di Bangalore, in una delle aree più innovative al mondo, ci consentiranno di stringere nuovi legami, aumentare le opportunità per le nostre imprese e creare un percorso comune con l’India”.
“L’intraprendenza dei nostri imprenditori e dei nostri giovani fa sempre la differenza nel mondo” ha scritto il ministro degli Esteri in un post su Facebook. “Ecco alcuni degli startupper italiani a Bangalore – ha aggiunto Di Maio -, in India. Ci tenevo ad incontrarli per conoscere le loro realtà, Even, Noonic e Akiflow, che si sviluppano in un ecosistema molto dinamico per i giovani imprenditori che operano nel settore delle tecnologie”.
“Questi e molti altri sono esempi di successo – ha scritto ancora il ministro degli Esteri -, ai quali come Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale continuiamo a non far mancare il nostro supporto, adesso anche attraverso il Consolato Generale a Bangalore inaugurato proprio oggi. Continuiamo a promuovere e sostenere l’innovazione e la creatività italiane nel mondo”.