Tutti sognano di vincere almeno una volta al Gratta e vinci. Un desiderio che per 12 indagati, tra cui alcuni ex dipendenti di Lottomatica, si è avverato anche più volte tanto che, nel corso del tempo, avrebbero incassato addirittura 29 milioni di euro. Questo l’ultimo raggiro scoperto dalla Procura di Roma, diretta da Michele Prestipino, che contesta, a seconda delle posizioni, la truffa aggravata, l’accesso abusivo ai sistemi informatici, la ricettazione e l’autoriciclaggio di capitali illeciti.
Sostanzialmente, secondo i pm, gli indagati accedendo al sistema informatico della propria azienda, riuscivano a scoprire informazioni sui biglietti vincenti di importo più alto e sulla loro localizzazione presso i rivenditori presso i quali si recavano per acquistarli. Per incassare i biglietti vincenti, visto il codice deontologico interno che vieta ai dipendenti di partecipare ai giochi e alle lotterie, i dipendenti infedeli si servivano di amici e familiari al fine di sviare ogni sospetto.
Uno stratagemma grazie al quale nel 2015 hanno acquistato due biglietti vincenti da 5 milioni di euro presso un rivenditore di Milano e uno in provincia di Brescia, mentre altri due biglietti vincenti da 7 milioni di euro sono stati comprati nel 2017 a Foggia e nel 2019 a Cremona, località ben distanti dal domicilio degli indagati. Sulla vicenda International Game Technology e la sua controllata Lottomatica Holding hanno fatto sapere di aver già sospeso i dipendenti indagati e di aver collaborato con i pm per identificare i presunti illeciti.